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 2015  novembre 18 Mercoledì calendario

AMACA – Al Bataclan si flirtava con il diavolo, essendo noi occidentali dimentichi di Dio e per questo imbelli, e per questo vittime predestinate di chi (i musulmani) nel proprio Dio ha fede

AMACA – Al Bataclan si flirtava con il diavolo, essendo noi occidentali dimentichi di Dio e per questo imbelli, e per questo vittime predestinate di chi (i musulmani) nel proprio Dio ha fede. È una sintesi (non credo arbitraria) dell’editoriale di Giuliano Ferrara sul “Foglio” di ieri; da ritagliare per la sua magistrale capacità di esprimere (altro che Fallaci) il jihadismo nostrano, ovvero il guerrasantismo paracristiano. Cristiano no, perché il papa non spara e al papa i cristiani devono obbedire. Ferrara sospetta del rock, un po’ alla maniera di quei preti orecchiuti che facevano girare i dischi al contrario per svelare la voce del diavolo. Sono dettagli, questi, sui quali si potrebbe anche sorvolare, a meno che si abbia un parente o un amico o un amore morto al Bataclan, nel quale caso l’impulso è francamente quello di fare ingoiare a chi lo pronuncia (musulmano o cristiano che sia) il suo rimbrotto, per giunta post mortem, a proposito di ragazze e ragazzi che ballano, bevono e scopano, attività di per sé non irreligiose e certamente, comunque, tipiche degli umani. Il problema è che rimproverare i gaudenti (colpevoli di fare l’amore e non la guerra), oppure prendere per i fondelli il pianista di strada che suona “Imagine”, come il “Foglio” fa con il suo gongolante snobismo, è perfino più facile che balbettare le solite e retoriche parole di dolore e di cordoglio, come facciamo noi che siamo pop e dunque banali. In pace come in guerra, la spocchia fa molti più guasti del diavolo. Michele Serra, la Repubblica 18/11/2015