Maurizio Porro, Corriere della Sera 29/8/2010, 29 agosto 2010
Nel 1952, ai tempi poveri ma belli in cui Visconti, dopo La terra trema , girò il capolavoro Bellissima , il sogno della mamma italiana era un futuro di attrice per la figlia, magari dopo aver sfilato come Miss Italia
Nel 1952, ai tempi poveri ma belli in cui Visconti, dopo La terra trema , girò il capolavoro Bellissima , il sogno della mamma italiana era un futuro di attrice per la figlia, magari dopo aver sfilato come Miss Italia. La voglia di rivalsa, anche sociale, guida una Anna Magnani in stato di grazia e misura commovente, nei panni di una popolana romana che porta a Cinecittà per l’audizione una imbarazzata figlioletta da cui vorrebbe nascesse una stella. È disposta a tutto per realizzare questo sogno, anche a mettere in crisi il matrimonio, finché il cinico ambiente del cinema (in cui molti, a partire da Blasetti, recitano se stessi), non le provoca un sussulto di dignità, soprattutto dopo che un simpatico cialtrone (Walter Chiari finalmente libero da Walter Chiari qui è un attore) le ruba i risparmi con false promesse. Non fa sconti al mondo dello spettacolo romano l’aristocratico regista milanese che sposa il suo talento a quello opposto del volto di Roma città aperta , regina di neorealismo al cinema ma anche della rivista a teatro con Totò: coppia straordinaria, anche perché Luchino aveva già diretto la Magnani nell’episodio della fioraia di Siamo donne . Nato dal soggetto di Zavattini sceneggiato da Visconti con Francesco Rosi e la fedele Suso Cecchi D’Amico, il film denuncia l’organizzata falsità della gloria virtuale del cinema : non a caso usa nella colonna sonora le arie donizettiane dell’ Elisir d’amore . Impreziosito da raffinatezze non solo stilistiche di Visconti, sempre affascinato dai grovigli familiari, Bellissima è stato un grido d’allarme dalla lunga eco fino ai giorni nostri, ma oggi le ragazze sognano di fare le modelle o la tv. Tina Apicella è quella bambina che vorrebbe quasi suo malgrado essere prodigio ma non ce la fa, Tecla Scarano la sua insegnante di dizione ed è anche il debutto del costumista da Oscar come Piero Tosi. Una commozione sana, positiva, il neorealismo post bellico. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bellissima di Luchino Visconti, 1952 Sky Cinema Classics, ore 16