http://www.vanityfair.it 23/12/2012, 23 dicembre 2012
Al New York Times l’aveva detto: “Mi mancherà tantissimo. I casi sono due: lo accetterò un po’ alla volta, o mi darò al crimine”
Al New York Times l’aveva detto: “Mi mancherà tantissimo. I casi sono due: lo accetterò un po’ alla volta, o mi darò al crimine”. David Letterman ce la sta mettendo tutta. Ma abituarsi alla vita post-Late Show non è facile. Il conduttore lo ha ammesso nella sua prima intervista dopo l’addio televisivo dello scorso 20 maggio, rilasciata al giornale della sua città, l’Indianapolis Monthly, dove ha raccontato i «dolori» della pensione al giornalista e vecchio compagno di università Ron Pearson. david letterman 5 david letterman 5 D’altra parte, 33 anni passati sotto i riflettori e al timone di uno show che va in onda tutte le sere (dal lunedì al venerdì) lasciano il segno. Se poi sei la leggenda vivente della seconda serata americana, arrendersi all’esistenza di un comune mortale può creare delle crisi di identità. Addio alle truccatrici, per esempio: “Non so cosa fare con i miei capelli”. E alle mille assistenti che gli hanno sempre gestito le chiamate: “Mi sono reso conto che non sono in grado di usare il telefono”, ha detto Letterman. Per fortuna, due di loro hanno dimostrato pietà e lo hanno seguito nella sua nuova avventura di pensionato. david letterman david letterman Letterman non ha perso la voglia di scherzare, ma di difficoltà vere ce ne sono state, come l’infarto avuto due settimane fa dalla madre, di 94 anni, ma David ha spiegato che si è già ripresa. Nell’intervista, l’anchorman ha anche svelato che i due ospiti che più gli facevano paura erano il musicista Warren Zevon e Bill Clinton. Ma ha poi scoperto che non valeva la pena di preoccuparsi: “Quello che ho imparato da Bill è che potresti anche non essere in studio, tanto pensa a tutto lui”.