Vittorio Sabadin, La Stampa 24/1/2014, 24 gennaio 2014
Monete, sigari e memorabilia Il mito di Churchill vive ancora A 50 anni dalla morte Londra commemora lo statista come un re Vittorio Sabadin Venerdì prossimo alle 12,40 una piccola barca passeggeri, la Havengore, lascerà il St Katherine’s Pier sul Tamigi per passare sotto il Tower Bridge
Monete, sigari e memorabilia Il mito di Churchill vive ancora A 50 anni dalla morte Londra commemora lo statista come un re Vittorio Sabadin Venerdì prossimo alle 12,40 una piccola barca passeggeri, la Havengore, lascerà il St Katherine’s Pier sul Tamigi per passare sotto il Tower Bridge. Il ponte più famoso di Londra verrà sollevato per renderle omaggio. Poco più in là, dall’incrociatore Belfast ancorato sul fiume, saranno esplose salve di cannone, al suono delle cornamuse. All’arrivo al Westminster Pier, l’imbarcazione sarà accolta da una delegazione di parlamentari e membri del governo. A bordo non ci sarà nessuno di così importante da meritare tanti onori. Si celebra proprio solo la Havengore, la barca che 50 anni fa trasportò sul fiume, dopo i solenni funerali di stato a St Paul, la salma di Winston Churchill. Intramontabile L’anniversario della morte del più grande statista britannico, l’uomo che sconfisse Hitler, è un evento senza precedenti. Nessun politico e persino nessun re è stato commemorato con così tanto rispetto a mezzo secolo dalla scomparsa, avvenuta a 90 anni il 24 gennaio del 1965. Il suo ricordo è ancora vivo, testimoniato dalle decine di memorabilia che tuttora si vendono nelle botteghe delle gallerie commerciali che vanno da Piccadilly a Jermyn Street: dai busti di ceramica che costano centinaia di sterline e lo raffigurano con un volto da bulldog, ai sigari che fumava, alle foto nelle quali alza la mano destra con le dita a V, il simbolo della vittoria. A St James’s, lo Stafford Hotel offre pacchetti che comprendono la camera, uno sconto del 10% su una scatola di sigari nel negozio di fronte, una bottiglia di Pol Roger, lo champagne al quale era ogni giorno devoto fin dalle prime ore del mattino, e una visita alle War Rooms, le stanze segrete sotterranee a pochi metri da Downing Street dalle quali dirigeva le operazioni belliche. Le War Rooms sono rimaste come allora, con le cartine dell’Atlantico appese alle pareti e le bandierine che segnano la presenza degli U-Boot tedeschi. C’è il letto dove dormiva Churchill, con il posacenere sul quale appoggiava il sigaro. La porta con scritto «gabinetto» non era quella di un vero bagno, ma di una piccola stanza dove il primo ministro si chiudeva per telefonare al presidente americano Roosevelt, sicuro che nessuno avrebbe osato disturbarlo. Alle aste, gli oggetti che gli sono appartenuti o che lo hanno solo sfiorato hanno prezzi folli: 4500 sterline per un avanzo di sigaro da lui fumato e 1200 sterline per una copia del certificato di morte, mentre il governo ha pagato 12,5 milioni di sterline per alcuni fogli con gli appunti autografi dei suoi famosi discorsi. Persino gli eredi non hanno mai ceduto i diritti d’autore dei suoi scritti, e ancora oggi chiedono a chi ne cita frasi e battute 175 sterline ogni mille parole. «Sangue, sudore, lacrime» L’anniversario del più grande statista britannico del 20° secolo, osservava ieri l’«Independent», si è trasformato nel party più redditizio del 21°. Ma sarebbe sbagliato ridurre la ricorrenza al suo aspetto commerciale, che pure esiste. Il ricordo di Churchill è vivo perché è anche grazie a lui se la Gran Bretagna e l’Europa sono ancora libere, perché aveva un volto che non si dimentica, coronato dall’aura tipica dei grandi uomini che potevano chiedere «sangue, sudore e lacrime» e riceverli davvero dalla gente. Se fosse vivo oggi, notava qualche commentatore, non avrebbe nessuna possibilità di fare carriera politica. Diceva cose che stroncherebbero qualunque ambizione: era razzista, disprezzava Gandhi, pensava che gli ebrei un po’ se la cercassero. Il leader del Liberty party, Paul Weston, è stato arrestato quando ha ricordato a voce alta quello che Churchill aveva scritto dell’Islam. Oggi, forse, sarebbe nel partito estremista di Nigel Farage, un posto dal quale gli sarebbe molto difficile passare alla storia.