Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 14/12/2014, 14 dicembre 2014
LA NATURA SELVAGGIA UN CALEIDOSCOPIO DA TUTTO IL MONDO - A
quattrodici anni, Udayan Rao Pawar prese la sua macchina fotografica e andò a piantare la tenda sulla riva del fiume Chambal, nel Madhya Padesch, in India. Udayan sapeva che qui si trova l’ultima roccaforte dei gaviali del Gange, giganteschi rettili antidiluviani dalla lunga bocca affilata piena di denti, la cui origine risale a duecento milioni di anni fa. Insomma si possono considerare gli ultimi testimoni dell’era dei dinosauri. Oggi sono tra le specie a rischio di estinzione. Udayn piantò dunque la tenda vicino a una colonia di gaviali che nidificavano sulla riva del fiume, sperando di fotografarli alla prima luce del mattino. Aspettò tutta la notte. Poco prima dell’alba cominciò a sentire i deboli grugniti dei cuccioli. «Fu allora ‘ racconta ‘ che vidi emergere la madre dalle profondità del fiume e tutti i piccoli le corsero incontro e le salirono sulla testa che affiorava dall’acqua». Scattò. E con questa immagine ha vinto la sezione dedicata ai ragazzi della quarantanovesima edizione di Wildlife Photographer of the Year, il concorso indetto dal Natural History Museum di Londra in collaborazione con il Bbc Wildlife Magazine. «Questa immagine vincitrice mi fa sorridere», ha scritto il giudice. «È una bella combinazione di forma e composizione. Anche in condizioni di luce difficili presenta una buona cura del dettaglio». Sono circa quarantatremila i concorrenti, provenienti da 98 paesi, che ogni anno si cimentano a catturare gli aspetti più suggestivi della natura selvaggia. Ora le cento immagini più spettacolari del 2013 sono in mostra fino al 6 gennaio al Museo civico di zoologia (via Ulisse Aldrovandi 18). Le foto sono state scelte nelle diciotto categorie del premio, che vanno da quelle dedicate alle specie in via di estinzione a quelle degli animali nel loro ambiente, dal comportamento degli uccelli al mondo subacqueo, dal regno della botanica alla natura urbana, dove le immagini sono focalizzate sulla riappropriazione da parte di piante o animali degli spazi occupati dagli uomini e degli ambienti artifici ali da loro costruiti. C’è la sezione dedicata alle terre selvagge con foto che riflettono la maestosità dei continenti, dei cieli e dei mari, con effetti mozzafiato creati dagli elementi naturali che modellano questi ambienti. C’è lo scatto del fotografo sudafricano Greg du Toit, che ha vinto il primo premio in assoluto. Si intitola «Essence of elephants». È un ritratto di elefanti africani realizzato nella Northern Tuli Game Reserve nel Botswana. «Il mio scopo era di catturare la speciale energia di questi grandi creature», ha spiegato l’autore. Per riuscirci non aveva esitato a nascondersi in una pozza d’acqua. Il momento giusto è arrivato quando un cucciolo di elefante gli è passato velocemente davanti. Ha scattato fissando l’immagine nella luce azzurra della notte che stava svanendo.