Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 13/11/2014, 13 novembre 2014
ANTICHI CODICI DEGLI ESPLORATORI DELLE STELLE
Uno dei documenti che più destano stupore, nella mostra su Clavio, Galilei e Secchi, organizzata dalla Fondazione Sorgente Group, è quello che spiega il calendario gregoriano, approvato nel 1582 da Gregorio XIII. Vent’anni più tardi, il matematico gesuita Cristoforo Clavio, pubblicò un corposo codice in cui difendeva il nuovo calendario, attaccato da varie parti, soprattutto dai protestanti. Il codice è aperto alla pagina in cui Clavio presenta la previsione del giorno di Pasqua per gli anni 2014 e 2015, calcolati correttamente per il 20 e il 5 aprile. Nelle pagine successive i calcoli proseguono fino all’anno 5000. Per levarsi la curiosità di scoprire in che giorno verrà festeggiata la Pasqua fra tre millenni basterebbe continuare a sfogliare il codice, conservato nell’archivio della Pontificia università gregoriana. Ma quale legame univa Galileo, Clavio e l’astronomo gesuita Angelo Secchi’ Furono tutti e tre esploratori delle stelle. I primi due, contemporanei, si conobbero a Roma sul finire del ‘500. In una lettera, datata 5 marzo 1611 e qui esposta, Galileo avvisa Clavio che sta per arrivare a Roma per illustrare le sue sorprendenti scoperte astronomiche ai gesuiti del Collegio Romano. Clavio morì nel 1612. Qualche anno più tardi saranno proprio due gesuiti , Orazio Grassi e Roberto Bellarmino, a diventare i principali avversari dello scienziato pisano. Di Angelo Secchi, che a metà ‘800 fu direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, sono esposti alcuni manoscritti con le sue scoperte, che posero le basi della moderna astrofisica. Fu tra i primi a fotografare la corona del Sole in eclisse. Fu anche il fondatore della spettroscopia astronomica, per avere classificato le stelle in quattro tipi spettrali. Studiò le nebulose e la struttura dell’Universo. Individuò il meridiano di Monte Mario, primo adottato nell’800 in Italia. Nella mostra «Magistri astronomiae dal XVI al XIX secolo: Cristoforo Clavio, Galileo Galilei e Angelo Secchi, testimonianze documentarie e strumenti scientifici», aperta da domani al 13 febbraio 2015 in via del Tritone 132, sono presentati per la pri ma volta dieci manoscritti del Fondo Clavius, ai quali si aggiungono sette strumenti scientifici provenienti dal Museo astronomico dell’Inaf e il Globo celeste della Biblioteca nazionale. La raccolta del Fondo Clavius ‘ 299 lettere e 7 manoscritti ‘ è stata digitalizzata .