Francesco Dal Mas, Avvenire 24/12/2014, 24 dicembre 2014
I VIOLINI PIU’ PREGIATI? DAGLI ABETI COL BOLLINO
Giobatta Morassi, 80 anni, è un cacciatore di abete rosso. Fa il liutaio e nella foresta di Tarvisio, quella dei tre confini (Italia, Austria e Slovenia) assicura di trovare i migliori legni di risonanza per confezionare i violini più preziosi, più ricercati. Con queste premesse non poteva, dunque, che registrare il più lusinghiero successo la prima asta dell’abete certificato Pefc, svoltasi a Malborghetto-Valbruna sabato, in collaborazione con la cooperativa Legno Servizi. «In tutta Europa vi sono appena nove siti con legno di risonanza - spiega Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione Friuli -. Due di questi sono in Trentino e nel Tarvisiano. Si tratta di un’importante risorsa naturale che assicura positive ricadute economiche e contribuisce a far conoscere e apprezzare la montagna friulana».
Con questo particolare legno si confezionano violini, violoncelli, contrabbassi, pianoforti, clavicembali e chitarre. Si tratta di materiale leggero, ma resistente, ricavato dai grandi fusti di abete rosso, che ai 1.500 metri di questi boschi crescono con un timbro di ’voce’ del tutto particolare. Gli esperti avvertono che non tutti i tronchi sono adatti; quelli ricercati da Morassi sono diritti e cilindrici, di buon diametro, a bassa ramosità, privi di difetti. Non solo; gli anelli annuali non devono essere granchè ampi, ma sicuramente costanti. Da queste parti arrivano liutai del Giappone, della Cina, delle Americhe. Solo mezza dozzina i tronchi messi all’asta sabato scorso. Pezzi di legno da circa un metro cubo l’uno. Sono andati a ruba, ad un prezzo tra i 230 e i 350 euro l’uno.
Non ha dubbi Bolzonello: «l’abete di risonanza della Foresta di Tarvisio sia una opportunità straordinaria per incrementare il lavoro delle imprese boschive ma anche per farne un’attrazione per i turisti». Che già sono numerosi. La Provincia di Trento ha fatto dell’analoga foresta di Paneveggio un santuario naturalistico.