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 2014  dicembre 24 Mercoledì calendario

LASCIA L’UOMO CHE DOVEVA CHIUDERE GUANTANAMO

Vittima illustre nello scontro sotterraneo tra l’amministrazione Obama, che tenta disperatamente di mantenere la promessa di chiudere il carcere di Guantanamo, e il Pentagono, che prova in tutti i modi ad impedirlo. Cliff Sloan, inviato speciale del presidente americano per la chiusura di Guantanamo, si è dimesso martedì dal suo incarico. Sloan, ex editore di Slate, è stato una figura chiave negli ultimi 18 mesi nello sforzo di risolvere l’anomalia giuridica costituita dal penitenziario in territorio cubano. E anche se quest’anno sono stati fatti progressi con il rilascio di alcuni prigionieri (gli ultimi quattro hanno da poco fatto ritorno in Afghanistan tra le polemiche), pare che alla base della sua decisione di gettare la spugna ci sia proprio la lentezza con cui vanno avanti le operazioni di rilascio, oltre ai contrasti con il Pentagono. Molti rappresentanti della Difesa, infatti, tra cui il numero uno Chuck Hagel, sono preoccupati che i prigionieri possano ritorna- re a combattere contro gli Stati Uniti. Lo stesso Hagel inoltre ha messo in stand-by un gruppo di detenuti che hanno avuto il via libera alla liberazione da parte del team di Obama per la sicurezza nazionale. Attualmente il carcere di Guantanamo ospita 132 detenuti. D presidente Obama, nella sua ultima intervista alla Cnn prima di partire per la vacanze natalizie, ha detto che Guantanamo «è una minaccia perché continua ad ispirare jihadisti ed estremisti in tutto il mondo». «Faremo di tutto - ha affermato ancora il presidente Usa - per chiuderlo. Ci sono meno di 150 detenuti e trasferiremo in altri Paesi quelli che hanno ricevuto l’ok. Restano tuttavia alcuni che sono ancora pericolosi e in quei casi la storia è più complicata».