Francesco Cancellato, Linkiesta 23/12/2014, 23 dicembre 2014
EMIGRANTI
Ogni spread ha i suoi effetti: se quello tra Btp e Bund, che quest’anno per nostra fortuna è rimasto basso, impatta sui tassi d’interesse e sull’entità complessiva del debito pubblico italiano, quello relativo alla disoccupazione ha effetti piuttosto concreti sui saldi migratori. Ad esempio, dal 2007 ad oggi, gli italiani che hanno fatto le valigie e sono andati a vivere in Germania sono aumentati del 24%, raggiungendo la ragguardevole cifra di 665mila unità. È un dato, questo, che è stato presentato nel corso di quest’anno e che si riferisce al 2013, ma è comunque significativo nel delineare una tendenza e che fa il paio con il +53% del saldo migratorio verso Regno Unito. Lo è soprattutto, in entrambi i casi, perché proprio da Londra e Berlino, in questi mesi, è iniziato un giro di vite nei confronti degli espatriati con cittadinanza europea, invitati a tornare a casa se privi di lavoro. Una tendenza, questa, che rischia di essere destinata a crescere, più che a causa della recessione, in ragione dell’ascesa di partiti nazionalisti e di destra – l’Ukip di Farage su tutti – che mettono pressione sul quel fronte ai governi conservatori di Cameron e Merkel.