Dino Martirano, Corriere della Sera 21/12/2014, 21 dicembre 2014
IL CONSIGLIO LAMPO DELLE TRE MINISTRE PER CHIUDERE LA PARTITA
Alle 4.43 del mattino, quando il presidente del Senato ha interrotto la seduta dopo il voto di fiducia sulla legge di Stabilità, un plico con la comunicazione e i documenti ha preso la via di Palazzo Chigi dove attendevano con la luce accesa nella sala del Consiglio, le ministre Stefania Giannini (presidente della seduta notturna), Maria Elena Boschi (segretario) e Roberta Pinotti. Tutte e tre pronte a vagliare e a vidimare la nota di variazione di bilancio predisposta dal Mef guidato da Pier Carlo Padoan. Tra timbri e firme, i minuti sono volati via ma alle 5.22 il più surreale dei Consigli dei ministri era già finito e il presidente del Senato poteva annunciare: «Onorevoli colleghi, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha presentato al seconda nota di variazione di bilancio...». Tutt’intorno, però, i funzionari di Palazzo Chigi, del ministero dei Rapporti con il Parlamento e del Senato si leccavano le ferite dopo avere penato per un giorno intero in cui il gabinetto del Mef e la sua plancia di comando erano praticamente scomparsi dai radar di Palazzo Madama.