Giuseppe Sarcina, Corriere della Sera 21/12/2014, 21 dicembre 2014
LA LACERAZIONE E LA RISPOSTA DELLA POLITICA
Nell’ultima conferenza stampa, due giorni fa, Barack Obama ha rivendicato la rinascita del Paese: «America is back». Si è soffermato a lungo sui risultati positivi dell’economia, sugli ultimi sviluppi incoraggianti nella politica internazionale. La distensione con Cuba. L’accordo sul clima con la Cina. Tutte cose importanti, anzi vitali per gli Stati Uniti e in parte per il resto del mondo. Tuttavia il primo presidente afroamericano della storia non ha speso neanche una parola per tornare sulle lacerazioni profonde che la base del Paese ha come dischiuso, con sorprendente violenza, negli ultimi due mesi. Non che Obama non abbia preso posizione sui fatti di Ferguson e sui discutibili, come minimo, metodi della polizia. Ma è un fatto che sia lui che il sindaco di New York, l’italo americano Bill de Blasio, sposato con l’afroamericana Chirlane McCray, abbiano cercato costantemente di circoscrivere la portata delle proteste della comunità nera. Forse non è più sufficiente impostare il problema solo frenando la discrezionalità, che troppo spesso diventa violenza sproporzionata, dei tutori dell’ordine. L’agguato mortale di ieri è certo un gesto estremo, squilibrato. Ma sembra il frutto di uno stato di frustrazione collettiva. Non sono coinvolti tutti i neri d’America, ma quelle minoranze di colore che vivono ai margini della superpotenza, pur facendone parte a pieno titolo, che non si sentono protette, che non si vedono neanche sfiorate da quelle cifre con il segno più di cui parla il presidente, il «loro» presidente che hanno votato due volte. Oggi Brooklyn è una delle zone più vitali di New York. Le strade della nostra memoria cinematografica sono in tumultuosa trasformazione. Ma gli afroamericani si sentono sfrattati da casa loro, allontanati per fare spazio a costruzioni, quartierini sempre più «cool», ma a prezzi fuori quadro rispetto ai loro salari, quando ci sono. Hanno torto? Da qui si dovrebbe ripartire per inseguire la riconciliazione tra tutti i cittadini d’America e la polizia. È la vecchia-nuova sfida che attende Obama e de Blasio.