Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica 20/12/2014, 20 dicembre 2014
“IN TREMILA VERSO LA PENSIONE MA NESSUNO PERDERÀ IL LAVORO”
[Intervista a Carmela Lanzetta] –
ROMA.
«Questo non accadrà. È un mio preciso impegno». Il ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta garantisce che nessun impiegato delle province perderà il posto di lavoro. E che i fondi si troveranno: «Abbiamo liberato risorse e stabilito un percorso con la legge di stabilità. Troveremo una soluzione per tutti».
I lavoratori hanno occupato le sedi delle province, i sindacati annunciano una protesta a oltranza. Eppure gli effetti della legge Delrio erano noti. Il governo si è svegliato tardi?
«No, la legge Delrio è stata approvata nell’aprile del 2014 e stiamo seguendo passo passo tutte le fasi di attuazione. Comprendo la preoccupazione dei lavoratori, ma la legge ha affidato alle province alcune funzioni: le scuole superiori, la cura delle strade, l’attività ambientale se connessa - appunto - alla gestione della viabilità provinciale (un fiume che esonda, una frana). Poi questi enti di secondo livello avranno la funzione fondamentale di essere di supporto ai comuni. Il personale necessario per svolgere queste funzioni è il 50 per cento di quello attuale».
E gli altri?
«Saranno ricollocati in altre istituzioni: i comuni, le regioni, gli uffici di giustizia o altri uffici periferici dello Stato. Quello che parte oggi è un grosso processo di mobilità che inizia nel 2015 e finirà nel 2019».
Tanto i lavoratori quanto istituzioni come l’Anci mostrano più di una preoccupazione al riguardo. Come risponde alle proteste di queste ore?
«Capisco le preoccupazioni e so già che - visto che le fasi di cambiamento sono complesse - saranno necessari più incontri per accompagnare questo percorso. A lavorare nelle province inoltre ci sono circa 3500 persone tra i 60 e i 65 anni. Presumibilmente, una buona parte andrà in pensione o sarà vicino alla pensione. Sono certa che tra il 2015 e il 2019 troveremo la collocazione migliore per tutti, valorizzando la professionalità».
Come?
«Per prima cosa abbiamo bloccato qualsiasi processo di assunzione da parte degli altri enti, dalle regioni alle prefetture. Gli impiegati delle province avranno la priorità insieme ai vincitori di concorso».
Nel maxiemendamento c’è scritto che chi non sarà ricollocato entro il 2017 entrerà in mobilità con l’80 per cento dello stipendio. Non sarà così?
«Non dobbiamo arrivare a questo, glielo dico con assoluta certezza».
In stabilità c’è però un grosso taglio alle risorse, dove troverete i soldi?
«La rinegoziazione dei mutui consente di non pagare gli oneri per il 2015. Non mi nascondo le difficoltà, ma amministrando bene possiamo assicurare che nessuno perderà il posto di lavoro e che gli stipendi rimarranno invariati».
Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica 20/12/2014