Fulmini 23/12/2014, 23 dicembre 2014
RITOCCHINI
«Mercato? Il Presidente ha detto che faremo qualche ritocchino: ma forse si riferiva al mio naso» (Vincenzo Montella).
STATURA «La statura aiuta a servire meglio e qualche punto in più alla battuta non fa male. Così come avere più muscoli. Però mamma e papà mi hanno fatta così…» (Roberta Vinci).
BELLEZZA «Il calcio non è una scienza esatta. La sua bellezza è l’imprevedibilità. L’ultimo che batte il primo. Il più debole che vince contro il più forte. Ma stavolta bisogna essere molto folli per credere a uno scudetto del Napoli» (Gianfranco Zola).
ANSIA «Inzaghi ha ansia da prestazione quindi non ce la fa a rimanere negli spogliatoi durante il riscaldamento: per cui va là, probabilmente dirà delle sciocchezze, non saprà neanche lui quello che dice, però ha proprio bisogno di stare là in mezzo sul campo» (Billy Costacurta).
NULLA «Mi hanno umiliato dandomi del razzista: ma sono una persona che viene dal nulla e morirò nel nulla» (Massimo Ferrero).
DIECI «Il problema non è tanto di ruolo, ma di numero di maglia. Portare il numero 10, al Milan, significa dovere sempre fare almeno un gol o un assist, perché questo si aspetta la gente da te. Giocare bene, a volte, non basta» (Honda).
FAMIGLIA «Ho paragonato il Madrid a una famiglia. È ciò che sento, non è un luogo comune. Qui al Madrid ho la stessa sensazione che avevo al Milan: quella di stare in famiglia. Da altre parti, quando raggiungevo il centro sportivo mi sembrava di andare in ufficio» (Carlo Ancelotti).
REGOLE «Il fascino della Formula 1 è legato al combinato tra la sfida di uomini, cioè i piloti, e quella tecnologica. Tutto questo deve garantire un impatto adeguato. Alcune regole hanno contribuito, assieme a certe scelte legate al rapporto con i media, a una caduta di attenzione» (Marco Tronchetti Provera, presidente e ad di Pirelli).
GOBBE «Il fondo difficile? Sì, ma io in estate mi alleno anche facendo motocross e d’inverno qualche volta affronto le gobbe» (Marcel Hirscher, leader assoluto in slalom e gigante).
ULTIMO «Il prossimo, credo, sarà l’ultimo contratto. Ho già varie proposte, anche quella di rinnovare qui (Tinkoff-Saxo, ndr). Sono tutte davvero molto allettanti, ma devo studiarle bene. A 35 anni non credo sarò ancora in bici» (Alberto Contador).