www.cinquantamila.it/fiordafiore 18/12/2014, 18 dicembre 2014
Riprende il dialogo tra Usa e Cuba • Il ruolo di Papa Francesco nel disgelo tra Usa e Cuba • Papa Francesco ha spento le candeline dei suoi 78 anni in piazza San Pietro • Sì dell’Europarlamento alla Palestina • Sedici anni a Alberto Stasi per il delitto di Chiara Poggi Cuba 1 «Abbiamo provato per oltre mezzo secolo usando l’arma dell’isolamento e non ha funzionato: con Cuba ci vuole un nuovo approccio»
Riprende il dialogo tra Usa e Cuba • Il ruolo di Papa Francesco nel disgelo tra Usa e Cuba • Papa Francesco ha spento le candeline dei suoi 78 anni in piazza San Pietro • Sì dell’Europarlamento alla Palestina • Sedici anni a Alberto Stasi per il delitto di Chiara Poggi Cuba 1 «Abbiamo provato per oltre mezzo secolo usando l’arma dell’isolamento e non ha funzionato: con Cuba ci vuole un nuovo approccio». Così Barack Obama ha annunciato ieri mattina agli americani la storica svolta nei rapporti con L’Avana. Dopo lunghi negoziati segreti, che ieri hanno portato alla liberazione di Alan Gross, un «contractor» Usa arrestato nel 2009 e condannato a 15 anni di carcere e di altri 53 detenuti politici cubani, il presidente americano ha annunciato ieri la ripresa delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, interrotte dal gennaio del 1961. Gli Stati Uniti apriranno un’ambasciata all’Avana e ridurranno le restrizioni su viaggi e rapporti finanziari. L’embargo commerciale in vigore da decenni non verrà tolto perché introdotto con una legge (tocca al Congresso rimuoverlo). Obama ha detto di aver fatto quanto in suo potere e ha auspicato un «onesto dibattito politico» per superare l’attuale regime di sanzioni. Ma è difficile che ciò si verifichi, almeno nell’immediato futuro, a giudicare dalle dure reazioni dei repubblicani: il partito che dal 1° gennaio controllerà anche il Senato, oltre che la Camera. Il capo della maggioranza conservatrice alla Camera, John Boehner, ha parlato di «concessioni insensate», mentre il senatore Marco Rubio, di origine cubana, ha definito Obama «il peggiore negoziatore che io abbia mai visto» accusandolo di aver ceduto su tutto quello che interessava al governo dell’Avana — fine dell’isolamento, inserimento nel sistema bancario internazionale, ripresa del turismo e dei rapporti economici — senza concedere nulla in cambio, salvo «la liberazione di 53 dissidenti che possono essere arrestati di nuovo, visto che il regime non ha preso alcun impegno per riforme democratiche o il rispetto dei diritti umani». Cuba 2 Sia Barack Obama che Raúl Castro hanno ringraziato Papa Francesco per il suo ruolo nel disgelo nei rapporti tra Usa e Cuba. Nel corso degli ultimi mesi, come spiega la Santa Sede, Francesco «ha scritto al presidente della Repubblica di Cuba» e al presidente degli Stati Uniti, «per invitarli a risolvere questioni umanitarie d’interesse comune, tra le quali la situazione di alcuni detenuti, al fine di avviare una nuova fase nei rapporti tra le due Parti». Lettere, accompagnate da telefonate. La nota continua rivelando il coinvolgimento della diplomazia d’Oltretevere anche nell’offerta di un terreno neutro per l’incontro risolutivo: «La Santa Sede, accogliendo in Vaticano, nello scorso mese di ottobre, le delegazioni dei due Paesi, ha inteso offrire i suoi buoni offici per favorire un dialogo costruttivo su temi delicati, dal quale sono scaturite soluzioni soddisfacenti per entrambe le parti». Della questione cubana avevano parlato in gennaio i segretari di Stato americano e vaticano, John Kerry e Parolin. Quindi il tema è stato affrontato nel colloquio tra Obama e Francesco, il 27 marzo. E lunedì scorso Kerry ha incontrato nuovamente il Segretario di Stato vaticano. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Francesco Papa Bergoglio ha spento le candeline per i 78 anni compiuti ieri in mezzo ai suoi fedeli in piazza San Pietro, festeggiato con urla di «Auguri, Francesco!», tanti ballerini di tango e cartelli in varie lingue con gli auguri di «Buon compleanno!». Il tradizionale giro a bordo della papamobile bianca scoperta è stato interrotto per permettere a un gruppo di sacerdoti sudamericani di porgergli la torta e una tazza di mate. Il pontefice ha anche ricevuto un mazzo di girasoli da otto senza tetto; molti doni sono stati offerti in beneficenza. Palestina Il Parlamento europeo ha approvato ieri a larga maggioranza una risoluzione che sostiene «in linea di principio» il riconoscimento dello stato di Palestina, purché la proposta sia legata allo sviluppo dei colloqui di pace. Da Israele, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito il voto dell’Europarlamento «uno sconvolgente esempio dell’ipocrisia europea e un’indicazione che molti nel continente non hanno imparato nulla dall’Olocausto». Il co-negoziatore della risoluzione e presidente della commissione Esteri all’Europarlamento, il tedesco Elmar Brok, ha invece sottolineato che «con questo voto, il Parlamento europeo ha respinto in modo chiaro un riconoscimento della Palestina senza condizioni, separato dai negoziati di pace». Stasi 1 Per la sentenza del processo di appello bis, a uccidere Chiara Poggi, la mattina del 13 agosto 2007 nella villetta di lei a Garlasco, vicino Pavia, è stato il fidanzato Alberto Stasi, assolto due volte. La condanna è a 16 anni di carcere più 1 milione di euro da risarcire alla famiglia: 350 mila euro a ciascuno dei genitori di Chiara, Rita e Giuseppe, e 300 mila a suo fratello Marco. La sentenza è stata letta ieri alle 19,30 dalla presidente Barbara Bellerio, dopo un processo di rinvio durato 14 udienze e quasi 7 ore di camera di consiglio. All’imputato, che si è sempre proclamato innocente, non sono state riconosciute le attenuanti generiche ma è stata esclusa l’aggravante della crudeltà e la scelta del rito abbreviato ha garantito lo sconto di un terzo di pena. Alberto è uscito dall’aula a testa bassa mentre i genitori di Chiara hanno abbracciato il loro avvocato Gian Luigi Tizzoni, commosso almeno quanto loro per quello che definisce «un risultato per il quale io e i nostri consulenti abbiamo lavorato sette anni. Volevamo verità, oggi abbiamo avuto risposte». La madre della ragazza uccisa: «Ora guarderò Chiara e le dirò “ce l’hai fatta”». Stasi 2 Tra gli indizi che hanno ribaltato l’assoluzione, le scarpe di Stasi, che non erano sporche di sangue. Le consulenze precedenti avevano sempre offerto una «via d’uscita» ad Alberto: come aveva sostenuto la sua difesa, magari si era anche sporcato le scarpe camminando sul pavimento sporco di sangue, ma aveva poi rilasciato quelle macchie usandole per ore prima di consegnarle ai carabinieri. Nel processo che si è concluso ieri c’è stata però una differenza fondamentale: il perito ha riprodotto l’ambiente calpestato da Alberto compresi i due gradini della scala che porta in cantina, dove Chiara è stata trovata morta. Su quei gradini c’era molto sangue. Praticamente impossibile non sporcarsi le scarpe, a questo punto. Poi c’è la famosa «bicicletta nera da donna» vista da una testimone davanti alla casa di Chiara quel 13 agosto 2007. Nell’appello bis il colpo di scena: Gian Luigi Tizzoni, l’avvocato della famiglia Poggi, scopre che c’è qualcosa che non quadra sui pedali delle biciclette di Alberto. Quella nera da donna li ha tutti e due puliti, su uno di quella bordeaux sequestrata subito dopo il delitto c’è invece Dna di Chiara. Tizzoni ipotizza uno scambio. Nel dibattimento l’attenzione si sposta soltanto sulla bici bordeaux. Tutti testimoni e i documenti confermano: la bicicletta bordeaux ha pedali che non sono quelli originali. Quindi l’ipotesi d’accusa è che qualcuno abbia smontato da un’altra bicicletta i pedali sporchi del Dna di Chiara per rimontarli su una bici che in quei giorni, subito dopo il delitto, non era sott’accusa perché non «nera da donna» come aveva rivelato la testimone. In più il procuratore generale Laura Barbaini, riguardando le fotografie della scena del delitto, su una delle immagini di Chiara sulla ha notato l’impronta di una mano insanguinata sul pigiama rosa della ragazza, mai vista da nessuno. E ha avuto la certezza che l’assassino si sia lavato le mani in bagno dove, sul portasapone, sono state trovati sia il Dna di Chiara sia le impronte di Alberto (Fasano, Cds).