Dagospia 17/12/2014, 17 dicembre 2014
Cresce tra i greci il timore dell’instabilità politica che potrebbe derivare da eventuali elezioni anticipate in seguito alla mancata elezione del presidente della Repubblica
Cresce tra i greci il timore dell’instabilità politica che potrebbe derivare da eventuali elezioni anticipate in seguito alla mancata elezione del presidente della Repubblica. «Spero che i greci non facciano scelte errate ma premino volti noti e non gli estremisti», ha tuonato in una sorprendente dichiarazione di voto Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione europea venerdì scorso davanti ai microfoni della tv di stato austriaca a Vienna. ANTONIS SAMARAS ANTONIS SAMARAS Una discesa in campo molto contestata ma seguita da quella di Pierre Moscovici, il Commissario per gli Affari economici e finanziari della Ue che a ridosso della prima votazione nel Parlamento greco per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, è arrivato ad Atene per una visita ufficiale di due giorni per colloqui con i responsabili greci. Prima del suo arrivo ad Atene Moscovici, in un’intervista al quotidiano Kathimerini, ha voluto inviare un messaggio a favore dell’elezione di Stavros Dimas, alla presidenza della Repubblica. «Lavoriamo - ha detto Moscovici - con le persone che vogliono la permanenza della Grecia nel cuore dell’Europa». STAVROS DIMAS STAVROS DIMAS Poi è stata la volta del governo: «Oggi in Grecia è in corso una battaglia di democrazia e di verità»: ha scritto il premier greco Antonis Samaras di centro-destra in un articolo pubblicato sul settimanale Real News dal titolo “La verità, la paura e il riscatto”, in cui ha lanciato un duro attacco a Syriza, il partito di sinistra radicale e maggiore partito d’opposizione in Grecia, e ha chiesto a tutti i deputati di votare a favore di Stavros Dimas, il candidato del governo alla carica di presidente della Repubblica. alexis tsipras parla alla festa di sel alexis tsipras parla alla festa di sel Anche il governatore centrale Yannis Stournaras è intervenuto affermando: “La liquidità nelle banche sta diminuendo velocemente e il rischio di una interruzione della marcia di sviluppo del paese appena iniziata è grande come grande è anche il pericolo di un danno irreparabile per l’economia greca”. Una serie di bordate politiche che hanno provocato la risposta del leader di Syriza, Alexis Tsipras, che è partito all’attacco del governo Samaras accusato di precipitare la Grecia nel caos «seminando terrore nel paese» nel timore di perdere le elezioni anticipate. «Un governo a nostra guida con un piano riformista è la precondizione non per punire ma negoziare con la Grecia», ha detto Tsipras. TSIPRAS E SAMARAS TSIPRAS E SAMARAS Il Parlamento di Atene inizierà mercoledì i tre turni di voto per nominare il nuovo presidente. Samaras ha candidato l’ex commissario Ue Stavros Dimas e ha bisogno di 200 voti (sui 154 del governo) alle prime due chiamate e 180 alla terza del 29 dicembre. Se non otterrà la maggioranza necessaria la Grecia secondo la Costituzione andrà alle urne forse già il prossimo 25 gennaio o al massimo ai primi di febbraio. IL PARTITO GRECO DI SYRIZA IL PARTITO GRECO DI SYRIZA Syriza è in testa nei sondaggi seppure con un vantaggio ridotto: la differenza tra i due partiti è scesa dal mese scorso dal 3,6% al 2,8%. Tsipras ha ribadito ieri che in caso di vittoria alle elezioni tornerà ad alzare pensioni e stipendi pubblici assieme a un piano di investimenti in grado di creare 300mila posti di lavoro. «Il costo del piano è di 12 miliardi - ha dichiarato - ma sarà finanziato attraverso il fondo di stabilità delle banche, aiuti Ue e la lotta all’evasione». Yannis Stournaras Yannis Stournaras Tsipras ha detto che uno dei primi atti di un esecutivo a guida Syriza sarebbe la convocazione di una conferenza europea sul debito con lo scopo di cancellare una quota del debito greco. Atene ha oggi 330 miliardi di euro di debiti, la maggior parte dei quali nei confronti di Ue, Bce e Fmi.A livello europeo Tsipras sosterrà l’acquisto di bond sovrani da parte della Bce. Syriza promette la distribuzione di energia elettrica gratuita a 300mila famiglie indigenti cui verranno garantiti anche buoni pasto come i Food stamps americani. Per circa 1,2 milioni di pensionati con meno di 700 euro al mese verrebbe ripristinata la 13esima cancellata dalla Troika. Prevista la creazione di una bad bank per i prestiti in sofferenza. POVERTa AD ATENE POVERTa AD ATENE La tassa sulla casa verrebbe cancellata per venir sostituita da un prelievo per gli immobili di lusso, mentre si alzerebbe da 5 a 12mila euro la fascia di reddito esente. Infine Syriza alzerà lo stipendio minimo da 586 a 751 euro al mese, varerà un piano da 5 miliardi per creare 300mila nuovi posti. Prevista anche la creazione di una banca pubblica per sostenere le Pmi escluse oggi dal credito. 2. GOLDMAN SACHS ALLARMATO SULLA GRECIA: NON TEMIAMO LE ELEZIONI, MA IL PRELIEVO FORZOSO http://www.investireoggi.it/ POVERTA’ AD ATENE POVERTA’ AD ATENE Iniziano le votazioni in Parlamento in Grecia per eleggere il nuovo capo dello stato. Serviranno 200 voti su 300, è quasi certo che non si troveranno. Sarà così anche per la tornata del 23, mentre la vera partita si giocherà il 29 di questo mese, quando il quorum richiesto si abbasserà a 180 deputati, il 60% del totale. La maggioranza di governo (conservatori e socialisti) ne dispone di 155. Se entro due settimane non ne troverà altri 25 (sempre che al suo interno sarà compatta), la Costituzione prevede lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni anticipate, da indire entro un mese. GOLDMAN SACHS GOLDMAN SACHS Se si votasse oggi, i sondaggi indicano che a vincere sarebbe Syriza, il cartello della sinistra radicale, contraria alle politiche di austerità e che chiede di cacciare la Troika (UE, BCE e FMI) dal paese, oltre a una dura ristrutturazione del debito pubblico a carico dei creditori. cipro banche cipro banche Eppure, lo scenario imminente più pericoloso non sarebbe nemmeno questo per Goldman Sachs, secondo cui la Grecia rischia di diventare una seconda e più grande Cipro, con la BCE a tagliare i finanziamenti alle banche locali e con milioni di risparmiatori che correranno agli sportelli per chiedere indietro i loro soldi, ma non potranno prelevare. BANCOMAT CIPRO BANCOMAT CIPRO Infatti, la banca d’affari americana teme che ad Atene si ripercorra la stessa strada di Nicosia, quando la mancata approvazione del piano di salvataggio da parte del Parlamento portò al blocco del credito da parte della BCE, con la conseguenza che la banca centrale cipriota dovette imporre una sospensione temporanea dei prelievi, sbloccati solo dietro un pesante prelievo forzoso a carico dei correntisti, che prese le forme di un coinvolgimento dei clienti nelle perdite bancarie (bail-in). cipro bailout laiki cipro bailout laiki Insomma, la Grecia si accingerebbe a vivere un incubo, quando pensava che il peggio fosse già alle sue spalle. E gli incontri tenutesi nei giorni scorsi a Londra tra due emissari del partito di Alexis Tsipras e alcuni creditori istituzionali confermano il rischio di una rottura tra le parti, nel caso in cui andasse al governo Syriza. RISTRUTTURAZIONE DEBITO GRECIA? I due esponenti hanno chiesto che il debito pubblico ellenico, pari oggi a 330 miliardi di euro (177% del pil), sia tagliato dell’80% e che siano erogati luce e cibo gratis alle famiglie più povere del paese. PIERRE MOSCOVICI PIERRE MOSCOVICI Ovviamente, le condizioni appaiono inaccettabili per coloro che già nella primavera del 2012 dovettero subire un “haircut” del 53,5% del valore nominale dei bond, subendo anche l’allungamento delle scadenza tra gli 11 e i 20 anni. A quel punto, Atene cercherebbe il condono tra i creditori pubblici, ossia i governi europei, che detengono tramite il fondo ESM 145 miliardi del debito pubblico della Grecia, di cui 26 miliardi sono i crediti dell’Italia. jean claude juncker jean claude juncker Uno scontro immane, che non a caso ha spinto la stessa Troika a rinviare di due mesi l’erogazione dell’ultima tranche di aiuti per 7 miliardi, prevista inizialmente per questo dicembre. I creditori vorranno verificare cosa accadrà con l’elezione del capo dello stato, se si terranno elezioni anticipate e se saranno vinte da Syriza. Inoltre, i 60 giorni in più dovrebbero servire formalmente a trovare un accordo con il governo Samaras su 19 nuove misure di liberalizzazione dell’economia e di risanamento dei conti pubblici, in assenza delle quali non concederanno gli aiuti. juncker_venizelos juncker_venizelos Lo spettro di una chiusura dei rubinetti della liquidità e di un collasso del sistema bancario in Grecia è proprio quello che temono adesso apertamente gli analisti internazionali.