Massimo Galli, ItaliaOggi 17/12/2014, 17 dicembre 2014
IN GIAPPONE PER SPOSARSI NON OCCORRE ESSERE IN DUE
Vanno a gonfie vele in Giappone i matrimoni di donne sole. In gergo tecnico si chiamano «solo wedding». Sembrano un controsenso, eppure le dirette interessate ne sono entusiaste. L’idea è venuta alla società Cerca, che ha sede a Kyoto e si occupa dell’«organizzazione di viaggi per rendere le donne più belle», spiegano dal quartier generale.
In particolare, vengono proposti tour nei quartieri autentici della vecchia capitale del Sol Levante ed esperienze come i «taxi dei cuori spezzati» per dare conforto a chi è afflitto da pene d’amore.
E poi c’è l’originale trovata del matrimonio da single, come potrebbe essere chiamato. Per una cifra che va da 300 mila a 400 mila yen (2.040-2.720 euro) la donna trascorre due giorni a Kyoto. Si comincia con la scelta dell’abito nuziale, che può essere il tradizionale kimono giapponese oppure il lungo vestito bianco occidentale, quasi sempre preferito, e con la preparazione del bouquet. In serata è programmata una cena in un ristorante di lusso, da sola o accompagnata da un uomo che fa parte dell’agenzia. La mattina seguente, tappa al Salon Karin, dove la sposa viene pettinata, truccata e preparata, per poi spostarsi al giardino del Shugakuin Kirara Sanso, noto per il suo teatro. Qui vengono scattate le fotografie, che saranno poi inviate a casa della donna. Tutto questo, dunque, senza un marito. A meno che proprio non lo si voglia per le foto: in questo caso l’agenzia lo mette a disposizione per 54 mila yen (368 euro).
Questa iniziativa sta andando bene: è tutto pieno fino a gennaio. Le donne che richiedono il servizio hanno un’età compresa fra 35 e 60 anni. Sono soprattutto nubili, ma non mancano le donne già sposate che, in occasione del matrimonio, non avevano organizzato il ricevimento. Questo perché in Giappone il legame coniugale viene ufficializzato con un documento firmato nel municipio del luogo di residenza, mentre succede che i festeggiamenti si tengano a distanza di giorni o addirittura di mesi. Talvolta sono perfino assenti: di qui la frustrazione delle spose.
Ma c’è anche chi vuole rivivere un’atmosfera da favola, che il giorno del matrimonio era stata smorzata dalle mille cose da fare o da una certa tensione: in questo caso capita che il marito accompagni la donna a Kyoto. Per poi fare un passo indietro e, magari, sbirciare con il binocolo.
Massimo Galli, ItaliaOggi 17/12/2014