Sabrina Cottone, Il Giornale 14/12/2014, 14 dicembre 2014
L’ECONOMISTA: «COSÌ SI MOLTIPLICA IL GETTITO E SI RIDUCE L’EVASIONE»
È il padre mondiale della flat tax, l’aliquota fiscale unica, consigliere economico di Reagan, professore dell’università di Stanford. Si chiama Alvin Rabushka e all’indomani dell’incontro ad Arcore con Silvio Berlusconi, è ospite della Lega che racconta a convegno il progetto dell’aliquota unica del 15 per cento. La flat tax, appunto, un progetto su cui potrebbe ripartire l’unità del centrodestra.
Arrivano gli auguri di Silvio Berlusconi, che sostiene la tassa unica da tempo (anche se il 15% gli appare forse poco realistico), mentre Matteo Salvini dà il suo sostegno al progetto studiato da Armando Siri e convalidato da Rabushka (che a Arcore si è visto anche scherzosamente cambiare la cravatta dal Cavaliere). In prima fila Umberto Bossi, Roberto Maroni, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli: leghisti a ranghi (almeno in apparenza) compatti.
Il professor Rabushka spiega che succede quando arriva l’aliquota unica. In Russia, dove la flat tax è stata introdotta, il gettito si è moltiplicato tre volte. La Francia, aumentando la pressione, ha perso gettito: Gerard Depardieu ha preso la cittadinanza russa, Brigitte Bardot è in fuga, tanto per citare solo i casi famosi. Molte le cose che non vanno in Italia, secondo il prof: «Elevata disoccupazione giovanile, debito pubblico altissimo e in aumento, perché è un Paese con idee vecchie: socialismo, pesante intervento dello Stato, nepotismo». Ricorda che i grandi economisti italiani sono a insegnare negli Stati Uniti e che nell’elenco delle 200 migliori università del mondo stilato dal Times non ce n’è nemmeno una italiana. E mentre una slide fa vedere Einstein in seria difficoltà a capire la tassazione italiana, il prof dà il suo consiglio: «Siete nella fossa, smettete di scavare».
La flat tax, secondo Rabushka, già presente in 38 Paesi nel mondo, può funzionare bene da noi perché «l’Italia è il secondo Paese al mondo per sommerso dopo la Grecia». Le tasse più basse convincerebbero a non evadere. «Con l’aliquota al 13%, come in Russia, non vale la pena imbrogliare, quando sale al 50% purtroppo conviene» osserva con pragmatismo il professore, mentre scorrono le slide che illustrano la triste situazione fiscale italiana.
Le obiezioni principali alla flat tax sono che non rispetta la progressività e conviene ai ricchi. I suoi sostenitori sostengono il contrario. «Tra esenzioni per gli indigenti, redditi familiari, sussidi, le compensazioni per la progressività esistono. E soprattutto i ricchi non scapperanno, così a pagare non sarà solo la classe media» la sintesi. Salvini concretizza: «Quando hanno messo la tassa sulle barche, ci hanno rimesso gli operai dei porti perché i proprietari han portato via le barche. Lo stesso con la tassa sulle rendite finanziarie». Ora la richiesta a Renzi è di togliere il tetto dei mille euro per i pagamenti in contanti: «L’unico risultato è stato che gli italiani vanno a comprare i gioielli in Svizzera...».