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 2014  dicembre 14 Domenica calendario

MILANETTO, LA RIVINCITA DOPO I GUAI E LE ACCUSE IL GRAZIE DEL SUO GENOA

Sono tante le ragioni che hanno portato il Genoa fino al terzo posto. Una, però, è davvero speciale. Racchiude, infatti, la vicenda drammatica ma per fortuna a lieto fine di Omar Milanetto, ex calciatore e ora dirigente rossoblù. Ringraziato pubblicamente domenica sera da Giampiero Gasperini dopo la vittoria sul Milan per aver contribuito in modo determinante alla campagna acquisti,
Milanetto è stato un talentuoso e apprezzato centrocampista con la maglia del Genoa dal 2006 fino al 2011. Poi, nei due anni successivi, gli è successo di tutto. Nell’ordine... Un suo gesto di stizza nei confronti della gradinata Nord dopo il gol di Mauro Boselli nel derby dell’8 maggio 2011 che condanna la Samp alla retrocessione, lo costringe a lasciare Genova e accasarsi al Padova. Non basta. Viene indagato (con Criscito, Palacio e Dainelli) proprio per il derby. Accusa: combine. Esito: inchiesta archiviata per mancanza di prove. Ma non finisce qui. Nel maggio 2012 Milanetto era già finito in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa sportiva. L’inchiesta è quella di Cremona, la partita incriminata Lazio-Genoa del 2011. In attesa del processo a Cremona, Omar è stato già assolto nei due gradi dalla giustizia sportiva. Finalmente, a ottobre 2013 torna a «casa sua»: il Genoa. Si scusa con i tifosi e comincia a lavorare per la società. Gira il mondo alla ricerca di talenti. Li trova. Porta a Genova Perotti (costato 350 mila euro), Izzo (200 mila), Iago Falque... Insomma tre di quelli che hanno trascinato il club più antico d’Italia sul podio della serie A. Dove, per quello che ha dimostrato fino a oggi, è giusto che stia.