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 2014  dicembre 14 Domenica calendario

COME BACIAVAMO (AL CINEMA)

«Non è il cinema ad aver inventato i baci, ma nel ventesimo secolo il cinema ha contribuito a renderli essenziali». Al netto di molte (molte) ricerche nel campo dell’antropologia culturale, è andata così. La centralità del bacio nei/dai film è stata celebrata da Giuseppe Tornatore nel film (vincitore di Oscar, non a caso) Nuovo cinema Paradiso . Viene ribadita ora da A.O. Scott, critico numero uno del New York Times , in un’analisi/saggio uscita ieri, da cercare online e conservare; intitolata «A brief history of kissing in movies». Tesi di Scott, non nuova ma sempre valida: la vita imita l’arte, anche negli approcci amorosi. Anzi, ha fornito «glamour e coreografia elegante a un’esperienza che nella vita reale è spesso pasticciona, goffa e tutt’altro che aggraziata».
Scott, seppur forse fobico, conosce la materia. Cita Freud sulla potenziale perversione del bacio, sul primato del bacio nelle immagini in movimento, televisive e filmiche; nonostante l’evoluzione dei costumi abbia consentito di mostrare ben altro. E si presta a illustrare l’inevitabile galleria di foto sui baci che sono state pietre miliari nella storia del cinema. Si parte col primo, coi dimenticati protomartiri May Irwin e John Rice in The Kiss , del 1896. Si prosegue con la magnifica Marlene Dietrich, con Gary Cooper e pure con una signora, nel 1930, in Marocco . Si trionfa con Natalie Wood e Warren Beatty in Splendore nell’erba (1961), film di desideri socialmente repressi e voglia di ribellione, una specie di anticipazione hollywoodiana di nervosismi e arrabbiature che portarono alla Summer of Love, alla rivoluzione sessuale, a parecchio altro. Si continua con il primo bacio interrazziale tra Sidney Poitier e Katharine Houghton in Indovina chi viene a cena?, 1967. Si esagera con un bacio tra specie diverse, ci sono Charlton Heston e un’attrice mascherata da orango nel Pianeta delle scimmie (1967), tra una anziana e un giovanotto in Harold e Maude nel 1971 (si festeggia l’80esimo compleanno della protagonista Ruth Gordon, son cose). Si va su quello che ora teoricamente sarebbe normale, tra uomini, sempre nel ‘71, si baciano il grande Peter Finch (poi anchorman pazzo in Quinto potere ) e Murray Head, in Domenica, maledetta domenica . Si conclude col bacio più lungo, del 2005, in Kids in America : Gregory Smith e Stephanie Sherrin si danno da fare per 6 minuti, abbastanza noiosi.
Tra i film recenti, Scott segnala Wild di Jean-Marc Valléee, e a baciare è Reese Withespoon, quella della Rivincita delle bionde . E il primo bacio del ben recensito Boyhood di Richard Linklater, in cui il ragazzino protagonista viene reso più coraggioso da dolcetti alla marijuana. Non si vede tanto, c’è una dissolvenza che abbandona al loro destino i due teenager nel parco texano. Era più esplicito (citato anche da Scott) il bacio tra Lilli e il Vagabondo, consequenziale dopo uno spaghetto aggredito dai due ai due estremi. Il bacio preferito di sempre, da molti di noi, dall’infanzia, da imitare, prima o poi, a pensarci.