Aldo Grasso, Corriere della Sera 13/12/2014, 13 dicembre 2014
IL MIGLIORE DI «X FACTOR» È CATTELAN, PRONTO PER NUOVE AVVENTURE
Diciamolo subito, «X Factor», nell’edizione realizzata da FremantleMedia per Sky, resta una delle cose più belle e spettacolari che la nostra televisione sia mai stata capace di creare. Certo, si tratta di una produzione imponente, per tanti versi fuori standard rispetto a tutto il resto dell’intrattenimento televisivo.
La finale di giovedì sera, che si è svolta al Forum di Assago, ha reso evidenti alcune cose: la giuria di questa ottava edizione ha funzionato a metà. Mika si è confermato molto professionale e brillante, ma è stato Fedez la vera sorpresa, non solo perché ha portato alla vittoria un cantante della sua squadra, il brit-pop Lorenzo Fragola che aveva l’inedito più radiofonico, ma perché si è dimostrato capace di gestire i tempi televisivi, di dire cose interessanti, con il piglio giusto, senza autocelebrarsi a ogni commento. Da Victoria Cabello ci si aspettava di più, invece ha faticato non poco a trovare un briciolo di personalità.
Morgan appartiene ormai alla storia passata di «X Factor»; il paragone con gli altri tre giudici (più freschi, meno involuti) non ha fatto altro che renderlo più palese (Sky Uno e Cielo ore 21.10). Se a questa edizione si può rimproverare qualche piccola sbavatura, oltre a un ritmo non sempre serrato e a un clima un po’ sottotono (per esempio con pochi ospiti internazionali di rilievo) è nella scrittura.
Forse ci sono state in passato edizioni con una qualità media dei cantanti in gara più alta, ma il problema è stato quello di dar vita a una costruzione narrativa dei personaggi, a un racconto delle loro storie e della loro evoluzione artistica e personale nelle varie tappe del format.
Vogliamo dire che la cosa migliore di questa stagione di «X Factor» è stato Alessandro Cattelan? È aiutato dalla rigida gabbia del format, non c’è dubbio, ma si capisce che ormai è un conduttore maturo, a suo agio in ogni circostanza, pronto anche per nuove avventure.