Matteo Persivale, Corriere della Sera 13/12/2014, 13 dicembre 2014
LICENZIATI IN COPPIA PINAULT FA LA RIVOLUZIONE IN CASA GUCCI VIA LA STILISTA FRIDA GIANNINI E IL SUO COMPAGNO PATRIZIO DI MARCO: TANDEM NELLA MODA (E NELLA VITA)
MILANO Lei è la romana colta e autoironica che attribuisce alla «cazzutaggine» il merito di un percorso professionale straordinario (dall’Accademia Costume & Moda — con borsa di studio — a Fendi, fin sulla vetta di Gucci a soli trentadue anni rimpiazzando Tom Ford imperatore del sexy e degli Anni 90) e che nelle interviste passa con scioltezza da Alberto Sordi alla cultura classica (se deve citare l’ideale estetico e etico dei greci dice semplicemente kalokagathìa ); lui è l’ex ragazzo con la fissazione per i fumetti dei supereroi Marvel diventato giovane manager da esportazione per i marchi più lussuosi della moda — Prada in Giappone poi negli Stati Uniti, Vuitton negli Usa, poi Céline e Bottega Veneta portata da zero al trionfo, infine Gucci. Frida Giannini (42 anni) e Patrizio di Marco (52), coppia nella vita come nel lavoro. Lei direttore creativo (dal 2006), lui amministratore delegato/presidente di Gucci (dal 2009). Fino a ieri, quando il gruppo francese Kering (il terzo nel mercato del lusso dopo Lvmh e Richemont; proprietario di tanto made in Italy come Gucci, Brioni, Bottega Veneta, Pomellato oltre a Saint Laurent, Puma e molto altro) ha annunciato la fine della collaborazione con il duo Giannini- di Marco.
Lui già libero dal primo gennaio — gli succede Marco Bizzarri, che l’aveva sostituito a Bottega Veneta — lei al comando a termine, fino alle sfilate milanesi di gennaio (collezione uomo) e febbraio (donna). Il successore di lei? Verrà annunciato all’inizio del 2015 (vedi colonnino a fianco).
Galeotto fu un viaggio di lavoro a Shanghai nell’estate 2009: di Marco però porta all’interno dell’anello la data in cui l’ha vista per la prima volta, 10 ottobre 2008, «il giorno che mi ha cambiato la vita». Sono usciti allo scoperto, sui media, solo nell’ottobre 2011; la piccola Greta è nata il 2 marzo 2013.
Nella moda non è mai stata una stranezza vedere una coppia nella vita fianco a fianco nella gestione di una maison (Saint Laurent-Bergé, Valentino-Giammetti, Dolce & Gabbana, Prada-Bertelli) ma la particolarità di Gucci nell’era Giannini-di Marco è stata, ovviamente, la differenza di struttura aziendale: Frida&Patrizio non erano proprietari di Gucci, dovevano rendere conto a François-Henri Pinault. Che, con pragmatismo, aveva risposto all’inizialmente riservatissimo coming out dei due con un semplice «sono abituato da una vita a lavorare con la mia famiglia».
Ora, dopo un anno di voci che non hanno giovato né a loro due né all’azienda, e dopo i dati dei primi nove mesi del 2014 ancora deludenti per Gucci, ecco il cambio della guardia.
Cosa resta di questa gestione congiunta? Per lei, tante collezioni attraverso le quali ha dato un’identità nuova a Gucci e superato l’eredità complessa di Tom Ford — che se ne andò sulle note di una campagna pubblicitaria con il pube della modella depilato a forma di logo Gucci con doppia «G»: non stupì il percorso di Frida verso un’idea diversa di sexy, anche perché andare oltre Ford avrebbe portato direttamente al porno — e molti testimonial capaci di sorprendere (James Franco l’attore di Hollywood più atipico, Charlotte Casiraghi). Tanti abiti da red carpet ora nel museo Gucci di piazza della Signoria, nuove linee tra bambino e beauty, i restauri dei film-capolavoro e le iniziative di solidarietà («Schools for Africa» con l’Unicef e la campagna globale «Chime for Change»: «Volevo un Live Aid per le donne», con Madonna e Beyoncé).
Per lui, fatturati ottimi e abbondanti prima del recente calo, e tante riforme strutturali nell’azienda italiana: la certificazione Sa 8000 per le sedi e la filiera, il salvataggio (benemerito) di Richard Ginori, la tolleranza zero verso le violazioni dei trademark aziendali, l’annuale assemblea plenaria a Firenze con i direttori dei negozi mondiali, l’eliminazione dei metalli pesanti nell’agente conciante.