Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  dicembre 13 Sabato calendario

IL GIP: MALVAGIA E SENZA PIETÀ VOLEVA FAR SOFFRIRE

DAL NOSTRO INVIATO RAGUSA Frana il mondo di Veronica, anche il gip non le crede. La sua Polo nera, quella mattina del 29 novembre, il giorno dell’omicidio del piccolo Lorys risulta «essere passata per due volte dal Mulino Vecchio», cioè nella zona del canalone dove poi nel pomeriggio il corpo del bambino fu rinvenuto dal cacciatore Orazio Fidone. Perché lei non lo disse subito? Il giudice Claudio Maggioni, definendo «compatibile» la ricostruzione della Procura, ieri ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare. La mamma di Santa Croce Camerina resta in carcere (il suo avvocato ha preannunciato ricorso al Riesame) perché sarebbero solo bugie quelle che ha raccontato. Nell’ordinanza di convalida il gip parla di «quadro indiziario di rilevante gravità» e sottolinea la «cinica condotta tenuta» dalla donna e la «evidente volontà di infliggere alla vittima sofferenze con un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso d’umana pietà».
«Non si è trovata dove diceva di essere ed è provato che nello stesso tempo era altrove» scrive il gip. E pure il tabaccaio di Santa Croce, Francesco Zisa ieri ha corretto la sua versione iniziale: «È vero che incontravo abitualmente la signora Panarello davanti ai cancelli di scuola ma non posso giurare di averla vista quel giorno».
Risolto poi il presunto giallo del telefonino segreto della donna: ce l’aveva da quest’estate una sua amica, Carmela Campo, 30 anni, di Gela, a cui Veronica l’aveva prestato. Nessun tabulato utile per le indagini.Il medico curante di Veronica, Giuseppe Brullo, intervistato da «Quarto Grado», ha dichiarato: «Ebbi modo di vederla dopo il fatto. Mentre le stavo mettendo una flebo mi chiese di procurarle un parrucchiere. Questa cosa mi ha sconvolto». Infine, le prime perizie medico legali hanno confermato che Loris non ha mai subito violenze sessuali né il giorno del delitto né in precedenza.