Paolo Villaggio, il Fatto Quotidiano 15/12/2014, 15 dicembre 2014
«SONO SUPERSTIZIOSO, BASTA PREMI ALLA MEMORIA»
Mi dispiace molto, ma non sono in grado di autocommemorarmi. Certo, avrei scritto molto bene del personaggio Fantozzi, ho pensato che è una maschera del secolo scorso e continua a sopravvivere da 40 anni, ma sinceramente mi sembrava di cattivo gusto. Mi è sembrato poi di non avere degli aneddoti molto divertenti. Perché vedete, sì sono io che ho scritto questo pezzo in visione della mia morte. Vi do io una cattiva notizia: questa mattina, alle ore 6.20, ho preso un tram a Roma e non avevo pensato di portarmi una maschera antigas. Sarei sopravvissuto. Purtroppo ho tentato la carta suprema: ho domandato aiuto al conducente dell’autobus. Gli ho detto “abbi pietà qui non si respira”. Il conducente sdegnosamente non si volta neppure a guardarmi. Io dico: “Signori lei che mi sembri una persona a modo” - c’era un signore sui 90 anni - “abbi pietà, dio ma lei da quanto tempo non si lava?”. E lui: “Io?”. E io: “Sì lei, che mi sembri una persona a modo, quanti anni ha?”. E lui, sempre sdegnosamente: “92 anni, e non mi sono mai lavato in vita mia”. Applauso clamoroso di tutto l’autobus. Cerco di suonare il campanello, dopo un po’ comincio a chiedere aiuto. “Tutti, abbino pietà di me!”. Nessuno risponde. Parlano fra di loro, avevano un alito micidiale. Alla fine mi butto fuori. Piombo sul selciato indenne ma arriva, con una violenza inaudita, un rullo compressore.
Signori, io speravo di avere dei funerali onorevoli. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano vestito da Presidente della Repubblica e i corazzieri annessi. E speravo magari in qualche regista di grande successo, ma i grandi registi con cui ho fatto film, Monicelli, Fellini, Olmi, Salce, Lina Wertmuller, Neri Parenti, tutti film per i quali sono stato non premiato ma premiatissimo, Donatello d’oro come migliore attore nella Voce della luna di Fellini, Donatello d’oro quale migliore attore nel Segreto del bosco vecchio di Ermanno Olmi, campione d’incasso nei film su Fantozzi di Neri Parenti, che sono stati addirittura otto, e alla fine incredibilmente, per merito di Gillo Pontecorvo, il Leone d’oro di Venezia alla carriera, ma purtroppo la stampa non ha dato notizia della mia morte. Ecco io sinceramente ho temuto, essendo un uomo semplice e superstizioso, che quel premio alla memoria non mi portasse bene, di fatti domani mattina, per chi vuol venire, ci sarà il mio funerale. Io vi confesso che spererei venissero almeno Bernardo Bertolucci, Benigni, e con un miracolo straordinario, Troisi. Questi sono i grandi personaggi del cinema italiano che vorrei ci fossero. Io non ci rimarrò male perché la mia carriera è finita da molto tempo, ma vi prego spettabile giornale di scrivere che saranno tutti in prima fila. Perché dovete dire questa cosa? Per suscitare il sentimento più nobile degli italiani, l’invidia. Però voglio con molto affetto ricordare i protagonisti di tutti i Fantozzi: Gigi Reder, Filini, attore comico straordinario, Milena Vukotic la signora Pina, tra le migliori attrici italiane, e Anna Mazzamauro, la signorina Silvani, una delle donne più comiche che abbia incontrato. Vi devo confessare che la cosa più umiliante di questi funerali è che, essendo stato investito da un rullo compressore, la bara di quarta categoria è lunghissima, oltre 6 metri, e piatta, di spessore 10 centimetri.Si infilerà al funerale, non invitato, un vecchio sacerdote travestito da vescovo che spenderà poche parole di una stupidità imbarazzante. Al suo posto avrei letto un passaggio di Dante, quello di Paolo e Francesca. Sostituendomi a Francesca, alla mia commemorazione, che non uscirà mai, direi: “Siede la terra ove nato fui su la marina ove il torrente Bisagno discende’. Avrebbe dovuto essere il Po, ma dato il personaggio che ho sempre raccontato, è il torrente Bisagno, che scende a valle ogni sei mesi e fa disastri. Vabbene, era destino. Vi saluto tutti con tanto affetto e nostalgia per quell’unico dono che ci ha fatto il padreterno, la vita. Scusate, ma sono ateo.