Corrado Zunino, la Repubblica 13/12/2014, 13 dicembre 2014
E LA SORELLA DI BUZZI ORA IMBARAZZA IL MINISTERO
ROMA.
C’è una seconda Lady Buzzi, dopo la compagna del faccendiere coop Salvatore. Alessandra Garrone è stata arrestata, ma le intercettazioni modellano una nuova storia di raccomandazione- corruzione che per li rami tira dentro la sorella del “tarchiato”: Anna Maria Buzzi, 57 anni, due in meno dell’uomo con le mani in tutte le paste di Roma. Sora Buzzi è una laureata in Pedagogia che, entrata al ministero dei Beni culturali come restauratrice di libri, ha fatto una rapida carriera che l’ha portata a diventare dirigente di prima fascia a 168 mila euro l’anno e a guidare, questo dal 2012, la direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Sostituì Mario Resca, l’uomo Fininvest che voleva trasformare il Mibac in Disneyland.
Negli atti dell’inchiesta monstre della procura di Roma ci sono diverse telefonate tra il capotribù Buzzi e la nipote Irene figlia di Anna Maria, tra il capotribù e il cognato. Si evince — in maniera chiara — che il faccendiere vuole aiutare la nipotina a entrare in Comune attraverso un concorso per trecento posti da istruttore amministrativo. È del 29 ottobre 2013 la prima telefonata sul tema. Chiama il cognato Maurizio Turchetti e Ricorda a Buzzi la prova della figlia: «C’aveva quella visita da quel dottore... Il sette me pare… Un appuntamento pigliaglie». Salvatore Buzzi chiama subito Angelo Scozzafava, membro della commissione esaminatrice. Alla vigilia delle prove orali, sei novembre, la nipote ventinovenne invia questo sms: «Ziooo, ti ricordi di domani? Che ansia!!!». Lui rammenta tutto a Scozzafava: «Ti ricordi di domani? Grazie». Il commissario risponde immantinente: «Certo». La mattina del 7 novembre Buzzi messaggia alla nipote: «Tutto avvisato, vai a dormire tranquilla». E nello stesso giorno si vedrà con l’esaminatore, a cui peraltro sta cercando un appartamento da 130 mila euro a Roma per ricompensarlo dei favori sui nomadi. Si vedono in un ristorante sulla Flaminia.
Escono i risultati del concorso e Irene informa subito zio: «Ho preso 9,8... Buonissimo, nove e otto su dieci…». Pochi minuti e Scozzafava invia un messaggio a Buzzi, vuole sapere se è soddisfatto. Il presidente della “29 giugno” risponde: «Sei un grande. Grazie». Il favore ha un prezzo, però. Lo dice il manovratore alla compagna Alessandra il 16 novembre, quando si prospetta il rischio dell’azzeramento del concorsone: «Lo avevo detto ad Anna Maria, lo annullano». La Garrone: «Più che altro hanno buttato cinquemila euro». Buzzi spiega: «Anna Maria ieri m’ha detto che non glie vo da’ i soldi, gli vo fa’ un regalo… I soldi sembra corruzione invece un orologio di Bulgari nooo…». La compagna: «Di fatto l’hai corrotto perché hai alterato il risultato». Felice per i risultati, il 30 novembre sera Anna Maria Buzzi si offre di pagare «il pranzo di oggi », ma il fratello Salvatore: «È un regalo mio, ho fatto pagà la cooperativa».
È appena uscita dal suo splendido ufficio nella sede dei Beni culturali in via di San Michele, Anna Maria Buzzi. Contattata, richiama. E a “Repubblica” dice: «Smentisco ci sia un rapporto tra me e le parole di mio fratello, nelle intercettazioni io non ci sono mai. A Scozzafava non ho dato denaro, né orologi. Mia figlia? Ha fatto quattro concorsi al Comune, non è mai entrata». In verità nell’organico del Primo municipio, dove direttore dell’Ufficio trasparenza era quel Walter Politano indagato e poi rimosso dal sindaco Marino, è inserita una “Irene Turchetti” come “referente amministrativa” e le è stata assegnata una casella di posta “comune.roma.it”. «Dopo trent’anni di onesta carriera mi hanno tirato in mezzo perché ci sono le promozioni al ministero », chiude Anna Maria Buzzi.
Già, al ministero dei Beni culturali è alle viste la grande revisione degli uffici che porterà al taglio di sei dirigenti di prima fascia e trentuno di seconda. La Uil ricorda come giovedì scorso si sia celebrata la giornata della trasparenza, con il ministro Dario Franceschini in sala e la signora Buzzi relatrice. Il ministro è nervoso per questa storia. «Parlerà con gli atti fra tre giorni», dice il suo staff. Quando Anna Maria Buzzi, candidata a occupare la poltrona di responsabile dei musei, scoprirà di essere stata tagliata fuori da qualsiasi incarico come direttore generale.
Corrado Zunino, la Repubblica 13/12/2014