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 2014  dicembre 13 Sabato calendario

LA BUZZI-CARMINATI

& CO. –
ROMA
Una scalata imprenditoriale senza precedenti. In nove anni la “29giugno coop.” di Salvatore Buzzi, braccio imprenditoriale di Mafia Capitale, aumenta il patrimonio netto del 147,71%, passando dai 3 milioni 689mila euro del 2004 ai 9 milioni 140mila 589 euro del 2012.
Un incremento che coincide, guarda caso, con le ipotizzate corruzioni del mondo politico e della pubblica amministrazione capitolina.
Gli atti societari, uniti alle rielaborazioni investigative, fanno piena luce su come una piccola cooperativa, nata nel carcere di Rebibbia 30 anni fa, sia esplosa in una galassia di altre cooperative e società direttamente o indirettamente controllate dalla “29giugno coop.”. Un’azienda che passa da piccoli appalti col Comune di Roma nel 1994 alla gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati, con un business milionario ottenuto illecitamente, come racconta la vasta inchiesta del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, dell’aggiunto Michele Prestipino e dei sostituti Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli.
D’altronde già dal contenuto delle intercettazioni si ha un’idea di come la cooperativa di Buzzi abbia fatto il salto di qualità. L’uomo ne parla il 17 novembre 2013 con Alessandra Garrone, sua stretta collaboratrice. Fanno riferimento al 1994-95, «forse a quei tempi – dice Buzzi – c’avevo più tempo…c’avevo meno cazzi…questo è il problema (…) non c’era Formula Ambiente…non c’era Eriches», «solo “29giugno”», dice la donna, «non c’era niente ribadisce Buzzi – e quindi quali problemi c’avevo? C’avevamo il vento a favore, c’era Rutelli…davvero tu ce pensi…c’avevamo Rutelli, la Depetris assessore…all’Ama stavamo na favola». Rutelli e la Depetris, va ricordato, hanno preso totalmente le distanze da queste dichiarazioni. «Va bè – dice la donna – nel 1995 quanto fatturava? Nel 1999 fatturava otto, nove milioni delle vecchie lire…». E il confronto con il contesto attuale? Per Buzzi non c’è dubbio: «Due a cinquantasei (ride) de che stiamo a parlà…stamo due a cinquantasei».
Ed effettivamente, stando anche soltanto al fatturato registrato tra il 2007 e il 2012, risulta un aumento del 98,29%. Questo valore «è stato generato – si legge nelle carte societarie inserite nel fascicolo giudiziario– principalmente dal settore raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani, che da solo ha un’incidenza sul fatturato del 43,50%». Il riferimento è alle commesse con l’Ama, l’azienda municipalizzata di Roma che si occupa di igiene urbana, i cui due ex dirigenti, Franco Panzironi (ad) e Giovanni Fiscon (dg) sono finiti nel registro degli indagati con l’accusa di associazione mafiosa. Le note societarie, poi, raccontano gli appalti con l’Eur spa grazie al supposto interessamento dell’ex ad Roberto Mancini e con il Comune di Roma.
A raccontare questa scalata imprenditoriale è Claudio Bolla, braccio destro di Buzzi nella gestione della “29giugno coop.”. L’uomo è intercettato il 15 novembre 2013 mentre discute con altri soggetti all’interno degli uffici della cooperativa in via Pomona a Roma. Riassumono gli investigatori dei carabinieri del Ros, al comando del generale Mario Parente: «Bolla inizia a fare una presentazione del gruppo, spiegando che nasce circa 28 anni fa nel carcere di Rebibbia, ad opera di alcuni detenuti. Grazie all’aiuto delle istituzioni tra cui Angelo Marroni, all’epoca vice presidente della Provincia di Roma e al direttore delle carceri Amato, veniva creata questa piccola cooperativa sociale con lo scopo di far lavorare le persone che non potevano godere di tutti i diritti civili, essendo stati detenuti». Tuttavia «con il tempo la cooperativa, una delle prime in Italia, continuava ad andare avanti e le persone che l’avevano costituita diventarono anche rappresentanti legali della società». Racconta che «negli anni 1999-2000 la cooperativa entrava in contatto con la Lega Coop dell’area Emiliano-Romagnola, facendo nascere una collaborazione nell’ambito delle pulizia industriali. Ciò faceva compiere un primo salto di qualità alla cooperativa stessa, la quale decideva di interessarsi anche della raccolta dei rifiuti e manutenzione del verde. Nel tempo le cose andarono bene, facendo crescere sempre di più la cooperativa, tanto che nel 2010 la cooperativa “29giugno” faceva nascere la cooperativa “29giugno servizi” che si occupa delle pulizie».
L’escalation societaria continua, vengono create la cooperativa FormulaSociale «che si occupa della gestione delle aree verdi» e il consorzio Eriches. È proprio quest’ultima ad aver portato la galassia di Mafia Capitale nel ricco business legato all’immigrazione, grazie al ruolo di Luca Odevaine, ex componente del tavolo tecnico del ministero dell’Interno. Bolla spiega che si occupa di «attività di accoglienza», ma ha uno scatto di qualità «quando viene affidata l’emergenza Nord Africa, che riusciamo anche con l’apporto della Lega Coop a contendere al gruppo della Cooperativa cattolica…l’Arciconfraternita…».
Ivan Cimmarusti e Marco Ludovico, Il Sole 24 Ore 13/12/2014