Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport 11/12/2014, 11 dicembre 2014
PARATORE, PRIMO GIORNO DI SCUOLA
«Renato, Renato, Renato così carino così educato» cantava Mina. Carino ed educato lo è, ma è anche un fenomeno del golf. Il ragazzo in questione è Renato Paratore, «Renatino» per la sua giovane età. Compirà 18 anni domenica prossima, esordisce oggi da professionista sullo European Tour. La carta per giocare tra i grandi l’ha conquistata attraverso la Qualifying School e oggi, sul tee della 1 al Leopard Creek in Sudafrica, parte la grande avventura. Con lui anche l’amico Andrea Pavan, tornato sul Tour maggiore dopo aver perso la carta, Alessandro Tadini e Francesco Molinari. Paratore, cresciuto al Parco di Roma con il maestro Alessandro Bandini, subito dopo aver preso la carta ha vinto il Campionato nazionale Open al San Domenico: debutto e primo successo da pro’.
Renato, come crede che si sentirà sul tee della uno: «braccino»?
«E’ la prima volta, l’emozione si ci sarà, ma c’è anche tanta gioia e soddisfazione per essere arrivato fino a qui. A guardare il field e pensare che mi confronterò con grandi giocatori, compresi vincitori di major, vengono i brividi. Però non vedo l’ora di cominciare».
Questo che sta per concludersi è un anno straordinario: titolo europeo Boys con la nazionale, l’oro olimpico individuale ai Giochi di Giovanili di Pechino, il passaggio al professionismo e la carta. E chissà cos’altro potrebbe arrivare...
«E’ vero, è stato un anno molto importante per me. Ho raggiunto ottimi traguardi e questo mi ha dato più fiducia nei miei mezzi, Ma c’è sempre tanto da fare e da lavorare».
Dicono che il suo gioco somigli molto a quello di Manassero.
«In alcune cose siamo simili, Matteo è un amico e un modello assoluto. Sia come giocatore che come persona. E’ sempre umile, mi dà consigli se glieli chiedo, e poi è fortissimo. Ora è un po’ in difficoltà, cose che succedono nel golf, ma tornerà molto presto alla grande» .
Se potesse rubare un colpo a qualche grande giocatore, cosa sceglierebbe?
«E’ abbastanza facile: il drive di Rory Mcilroy, il chip di Phil Mickelson e il putt di Tiger: ho scelto bene?».
Benissimo! Che si fa la sera prima della gara?
«Si cerca disperatamente lo streaming della partita della Roma Roma, soprattutto quando gioca in Champions... Sono tifosissimo. Quando posso vado allo stadio, mi piacciono Strootman e Nainggolan. Speriamo sia l’anno buono per lo scudetto, se la Juve rallenta un po’...»
Suo nonno è stato un grande latinista, suo papà è professore universitario: i suoi studi?
«Ho promesso che avrei concluso le superiori, e sono comunque il primo a volerlo fare. Non sarà facile, studio al liceo linguistico e dovrò conciliare studio e viaggi. Ce la farò».
Domenica compie 18 anni...
«Il regalo migliore sarebbe sollevare il trofeo di questo torneo, ma andiamoci piano. Per ora mi accontento del viaggio che farò con la famiglia. Ci vediamo poco, sono sempre in giro, sarà bello».
E’ vero che ha dei tifosi speciali?
«Certo, la mia fidanzata Amber. E poi zio e i miei nipoti si dividono tra me e la Magica».
In bocca al lupo Renato. A proposito di bocche: occhio che la pochi giorni fa in Sudafrica un giocatore è stato sbranato da un coccodrillo vicino a un laghetto.
«Grazie dell’informazione...Mi pare un buon motivo per stare lontano dagli ostacoli d’acqua...» .