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 2014  dicembre 10 Mercoledì calendario

C’È UN MOSTRO DENTRO DI ME. IL SITO CHE AIUTA I PEDOFILI A DOMARE LA BESTIA

Ciao, sono un ragazzo di vent’anni e, da quando ne avevo tredici, provo una forte attrazione sessuale per le bambine piccole. Vorrei con tutto me stesso essere normale: purtroppo non ho alcun interesse per le donne della mia età. So però che non toccherei un minore neanche sotto tortura. Ho bisogno di parlare con uno specialista, ma ho paura che chiami la polizia. Penso spesso al suicidio».
Non c’è firma sotto queste parole. Ci sono, però, tanti commenti di altri uomini che, prima di lui, sono passati dalla porta dello stesso «inferno». «Ti do il nome di uno psichiatra che mi ha aiutato. Imparerai a dominare il mostro». Il forum è quello dei pedofili che sostengono di controllare i loro istinti sessuali e che, su Virped.org (da Virtuous Pedophiles, «pedofili virtuosi»), si danno vicendevole supporto.
Il pedofilo, per la società, è l’uomo-mostro nascosto dietro il cespuglio del parco giochi. Lo zio cattivo o il prete smascherato all’oratorio. Si fatica a vedere una differenza fondamentale che fa anche il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali: il pedofilo non è per forza chi commette abusi su un minore.
Ci sono migliaia di uomini là fuori (si parla dell’1% della popolazione maschile, pochissime le donne) che per tutta la vita combattono contro questo istinto. E che, prima di abusare di un bambino, si toglierebbero la vita. Come il sedicenne americano che ha scritto a sua madre: «Ti prego, portami da uno psichiatra, mi voglio ammazzare, ho un male che tu non potrai mai capire».
Ho letto testimonianze di giovani senza barba che hanno appena scoperto di essere pedofili e non sanno a chi chiedere aiuto. Sanno, però, che con questo segreto dovranno convivere: fa parte di loro, come il colore dei capelli. Di solito capiscono di essere pedofili tra gli 11 e i 16 anni, e su Internet leggono che non guariranno mai perché la pedofilia non si cura, al massimo si controlla.
«Noi di Virped.org vorremmo aiutare tutti i pedofili in cerca di supporto, che come noi ripudiano l’abuso sul minore e la pedopornografia. Il pedofilo non è per forza un criminale», mi spiega Ethan. Ha 59 anni, è un ingegnere americano in pensione. Padre di 3 figlie, con una passione per l’arrampicata e i balli folk. Parliamo via chat, perché non vuole rivelare la sua identità, né dove vive. Ethan è un pedofilo.
La chat con Ethan inizia come un pugno allo stomaco. È uno dei fondatori di Virped.org, e dice di essere nato pedofilo. Ma si definisce tale da solo 10 anni, da quando il suo psicoterapeuta gliel’ha fatto riconoscere. Ethan ha accettato questa parte di sé, ed è convinto di saper controllare il suo istinto.
«Come una persona può essere diabetica, io sono pedofilo. Non ho subito nessun trauma da bambino, né mia madre mi ha mai maltrattato: semplicemente, e purtroppo, sono così».
L’amore per le bambine piccole è cresciuto con lui. «In seconda superiore, per la prima volta, ho sentito il cuore battere all’impazzata di fronte alla sorellina di una mia amica: era bellissima. Ho mentito a me stesso, ho finto che fosse tutto normale, perché altrimenti, come avrei fatto a andare avanti?».
Da ragazzo, era attratto anche dalle coetanee. A 23 anni ha conosciuto sua moglie (ora ex) e a 27 si sono sposati. «Eravamo innamoratissimi, e dal nostro amore sono nate tre bambine». Senza pensarci gli chiedo se abbia mai provato attrazione per loro. «Sono le mie figlie! È come dire che un padre eterosessuale dovrebbe provare automaticamente un’attrazione incestuosa per la propria figlia maggiorenne».
Se si parla però delle amichette che frequentavano casa, il discorso cambia. «Ora che so di essere pedofilo, so anche che tanti anni fa mi sono quasi innamorato di una delle migliori amiche di mia figlia. Aveva 5 anni. Non vedevo l’ora che venisse a trovarci, ma non ho mai pensato di avvicinarmi a lei, la sua presenza mi rendeva felice: punto. Qualsiasi pensiero potessi avere, bastava confrontare le dimensioni del mio corpo a quelle del suo per fermarlo sul nascere, e riempirmi di orrore».
Quando Ethan parla di attrazione, non intende solo desiderio sessuale. «Provo un interesse anche romantico per le bambine. Se non mi fermassi, penso che potrei provare vero amore».
Capisce il mio stupore e cerca di rassicurarmi con un esempio. «Immagini un ragazzo brutto che per tutta la vita sogna di baciare una splendida ragazza. Lei mai lo calcolerà, non per questo lui diventerà uno stupratore. Lo stesso vale per alcuni di noi. Quelli che agiscono, spesso, oltre alla pedofilia hanno problemi psichiatrici gravi. È importante che chi si scopre pedofilo trovi uno specialista che lo aiuti ad accettare e controllare il disturbo: la solitudine e l’isolamento peggiorano il quadro clinico».
Ma allora in che modo esprime la sua sessualità? Nella finestra della chat lo vedo più volte iniziare a scrivere una risposta, e cancellarla. Infine confessa. «Sarò sincero: non passano 48 ore senza che mi masturbi. Lo faccio a volte usando la fantasia, a volte guardando immagini di bambine su Internet. Possono essere le foto di attrici bambine, o quelle di sconosciute, ma sempre vestite. Nessuno deve soffrire per la mia malattia».
Ethan mi racconta che solo il suo psicoterapeuta e un caro amico sanno del suo segreto. Nessun altro è a conoscenza di questa parte così dolorosa, e così importante, della sua vita. «Se raccontassi in giro che sono un pedofilo, credo che nessuno mi vorrebbe più come vicino di casa, e li capisco. È difficile convincere il mondo là fuori che, nonostante quelle fantasie, io non sono un uomo pericoloso».
Dice di non essere pericoloso, ma è molto solo. Oggi, a quasi 60 anni, non riesce più ad avere una relazione con donne della sua età. Sul sito, fa una domanda a tutti gli iscritti: «Se esistesse una pillola per cancellare per sempre i tuoi istinti pedofili, la prenderesti?». Lui risponde così: «Non lo so, so solo che la darei a tutti i bambini appena nati, perché non rischino di vivere con questo dolore dentro».