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 2014  dicembre 11 Giovedì calendario

A BERLINO I POVERI SONO IL 20%

A BERLINO I POVERI SONO IL 20% –
da Berlino
Oltre i 30 mercatini di Natale berlinesi, c’è anche un Hundeweihnachtstmarkt, un mercato riservato ai cani. Sankta Klaus, Babbo Natale, porterà loro gualdrappine firmate, collari di strass e scatolette con Delikatessen preparati da cuochi specializzati e, ovviamente, costosi. E ci sono anche altri mercatini riservati a quelli che ricevono l’Hartz IV, l’assegno dell’assistenza sociale.
Un Babbo Natale riservato ai poveri della opulenta Germania. Poveri cronici e nuovi poveri, quelli che, perso il posto, non sono più riusciti a reinserirsi nel mondo del lavoro.
Dopo l’assegno di disoccupazione si viene declassati nella categoria Hartz, 392 euro al mese, più l’alloggio e le spese connesse. Per chi arriva dai paesi dell’Est o dal Mediterraneo può essere un miraggio. Per i tedeschi diventa una sorta di limbo da cui è difficile uscire. Al Weihnachtsmarkt sulla Potsdamerplatz un Currywürst mit pommes, una salsiccia con salsa piccante e patatine fritte, costa 6 euro e 50, la metà della diaria prevista dall’assistenza sociale.
Sono in tutto 7 milioni e 400 mila a ricevere l’assegno, poco più del 9% della popolazione. Un tedesco su 11 è povero. E la percentuale di coloro che ricevono un aiuto pubblico continua ad aumentare: +1,9% rispetto al 2013. Un incremento dovuto tuttavia a quanti arrivano dall’estero in cerca d’asilo, in particolare dalla Siria: sono 225 mila, il 36% in più rispetto all’anno precedente. Comunque il divario tra chi sta bene e chi sopravvive continua a crescere, ma questa è la tendenza in tutto il nostro mondo capitalista. E la Germania non fa eccezione.
Le famiglie con figli minori ricevono in media 843 euro al mese, e la quota parte dei piccoli, calcolata da oculati burocrati, comprende 2 euro e 7 cent: che cosa possono concedersi con poco più di 2 euro al mese? Spero che il Sankta Klaus dell’Hartz IV abbia offerte super scontate. Aumentano anche gli anziani costretti a integrare le pensioni che non raggiungano il minimo vitale: sono circa un milione, in gran parte donne. Lavorano al nero, o part-time, e molte sono rimaste a casa per lunghi periodi ad accudire i figli. Poi si ritrovano con una pensione di poche centinaia di euro.
I dati forniti dall’Istituto di statistiche di Wiesbaden evidenziano che la povertà non è distribuita in modo omogeneo nel paese. In certi Länder le quote sono più alte, come a Brema, dove i poveri sono oltre il 17%, o in Sassonia-Anhalt, nella vecchia Germania Est, dove si sfiora il 14%. La più povera è proprio la capitale, la Berlino dalle luci scintillanti che attira i turisti per la suggestiva atmosfera natalizia, con il 19,4%. Un berlinese su cinque è povero, e un bambino su tre. Sono dati che scatenano commenti sull’ingiustizia sociale a casa di Frau Merkel. L’assegno sociale appare inadeguato, anche se andrebbero calcolate pure le spese accessorie. In tutto, lo Stato spende per l’assistenza quasi 41 miliardi di euro all’anno. Potrebbe fare di meglio, ma è più di quanto facciano gli altri paesi dell’Unione europea. Oltre un miliardo va per assistere chi viene a chiedere asilo, e 700 milioni per integrare l’assistenza ai 122.376 invalidi la cui rendita o assicurazione non è sufficiente.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 11/12/2014