Lucia Capuzzi, Avvenire 8/12/2014, 8 dicembre 2014
SONO QUATTRO GLI ITALIANI ANCORA OSTAGGI
Spariti, scomparsi, svaniti nel nulla. Sono quattro gli italiani sequestrati in zone calde del mondo e avvolti da una spessa coltre di silenzio. Alcuni da mesi, come le giovani volontarie Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, rapite ad Aleppo, in Siria, il 31 luglio scorso.
Secondo le ultime informazioni, dell’opposizione siriana, le ragazze sarebbero vive e rinchiuse in un covo di un sobborgo di Aleppo. A tenerle prigioniere sarebbe una banda ben organizzata di cui, però, non si sa il nome anche se non sembra trattarsi dello Stato islamico (Is).
Altri sono in ostaggio, addi- rittura, da anni. Giovanni Lo Porto è stato catturato in Pakistan quasi tre anni fa, il 19 gennaio 2012. Il cooperante, palermitano, 38 anni, con una lunga di esperienza di aree di crisi, si trovava nella provincia di Qasim Bela, nel Punjab, con l’Ong tedesca Welt HungerHilfe (Aiuto alla fame nel mondo): lavorava nella ricostruzione della zona, messa in ginocchio dalle inondazioni del 2011. Un commando di uomini incappucciati ed armati lo ha catturato insieme al collega Bernd Muehlenbeck, di 59 anni. Quest’ultimo è stato rilasciato il 10 ottobre scorso. Di Giovanni, invece, nessuna traccia. Eppure familiari e amici non si arrendono. Online c’è la campagna #vogliamogiovannilibero. Arrivano messaggi da tutto il mondo. In attesa del più bello: la liberazione. È mistero pure sulla sorte di padre Paolo Dall’Oglio. Il “gesuita del dialogo”, come era chiamato per il suo impegno trentennale nella costruzione di un ponte con l’islam, è stato rapito a Raqqa nel luglio 2013. Il 27 di quel mese, padre Paolo, era rientrato in Siria, Paese in cui aveva vissuto tre decenni prima di essere espulso, l’anno precedente, dal regime di Bashar al-Assad. Secondo le ricostruzioni più attendibili, avrebbe dovuto mediare per il rilascio di alcuni ostaggi. Era prevista una missione breve dato il rischio: quella regione era ed è tuttora nella morsa degli estremisti dell’Is. Sarebbe stata proprio quest’organizzazione terrorista a sequestrare il sacerdote. Il 29 luglio c’è stato l’ultimo contatto. Poi, il silenzio. Padre Dall’Oglio non è stato presente, ad agosto, alle celebrazioni del 30esimo anniversario di Mar Musa, la comunità monastica di cui è il fondatore. Né ha pouto festeggiare insieme ai confratelli e alla famiglia il suo 60esimo compleanno, il 17 novembre scorso. In quell’occasione, i parenti hanno esortato «chi gli vuole bene in ogni parte del mondo» a una preghiera per la liberazione del religioso, per la pace e la giustizia nella regione.
A novembre, invece, sono tornati liberi Marco Vallisa e Gianluca Salviato, catturati in Libia. Vallisa, impegnato nel cantiere della società Piacentni a Zuwara, era stato catturato il 5 luglio, insieme a due colleghi. Il tecnico, 53 anni, di Piacenza, è stato rilasciato il 13 novembre. Quattro giorni dopo, anche Salviato, rapito il 22 marzo a Torbuck, è potuto tornare a casa, dalla famiglia.