Paolo Berizzi, la Repubblica 6/12/2014, 6 dicembre 2014
LEGHISTI E LE PEN ALLA BATTAGLIA DEL PRESEPE “LO DIFENDIAMO NOI”
BERGAMO.
Nella rappresentazione simbolica della natività il significato della presenza nella stalla del bue e dell’asinello è molto profondo: soffiando sul Bambino Gesù, gli animali lo scaldavano con il loro fiato. Il soffio è vita e dunque reminiscenza del soffio con cui Dio ha dato l’anima al primo uomo. Oggi a soffiare sul fuoco dell’istituto De Amicis di Bergamo — tra il 30 e il 50 per cento di alunni stranieri — arriverà, con tanto di presepe, il “crociato” Matteo Salvini: e figurarsi se perdeva l’occasione. La notizia che il preside della scuola, Luciano Mastrorocco, il presepe l’ha vietato per non discriminare chi crede in religioni diverse da quella cattolica, ha scatenato le polemiche (anche dei genitori). E, soprattutto, ha scatenato la Lega Nord. «Pazzesco. È questo il modello di scuola che dovrebbe educare i nostri figli?», ha twittato Salvini. Poi rincarato la dose via Facebook: «Perché togliere ai bambini, di qualunque razza e cultura, il bello del Natale? Sabato pomeriggio il presepe a quella scuola lo porto io». Il blitz pre-natalizio del capo leghista è previsto per le 17 di fronte all’istituto, nel quartiere multietnico Celadina: presidio e chiamata a raccolta (pre-elettorale?) dei genitori che intanto, per protesta contro il preside, hanno iniziato a raccogliere firme. La miccia si accende nei giorni scorsi: un’insegnante aveva chiesto di poter realizzare il presepe, ma il preside glielo ha impedito. «La scuola pubblica è di tutti e non va creata alcuna occasione di discriminazione — ha commentato Mastrorocco — In classe ognuno può portare un contributo, ma accendere un focus cerimoniale e rituale può risultare soverchiante per qualcuno che potrebbe subire ciò che non gli appartiene. Non sono l’anticristo ma questo è l’orientamento che ho dato all’istituto da otto anni, un modo per rispettare tutti».
Il Carroccio chiede la rimozione del preside (interrogazione del senatore Giacomo Stucchi ai ministri di Istruzione e Interni). E attacca anche con Calderoli: «È un mondo di “merda”, se le nostre tradizioni disturbano qualcuno, torni da dove è venuto ». Sulla vicenda interviene anche Cristina Cappellini, assessore regionale leghista alla Cultura: «Il Natale è un momento importante da trascorrere all’insegna delle nostre tradizioni culturali e spirituali, e il presepe è un simbolo irrinunciabile ». Curiosità. La battaglia per la difesa dei presepi, anche questa, unisce Lega e Front National francese. Il sindaco frontista di Béziers, Robert Menard, ha fatto allestire una sacra famiglia all’ingresso del municipio. Le associazioni in difesa della laicità si sono rivolte al prefetto che ha chiesto al primo cittadino di rispettare la legge del 1905 che vieta i simboli religiosi nei luoghi pubblici. Menard, per adesso, tira dritto.
Paolo Berizzi, la Repubblica 6/12/2014