Alberto Mingardi, Domenica – Il Sole 24 Ore 7/12/2014, 7 dicembre 2014
LEZIONI LIBERISTE DA TOPOLINO
Chi non è socialista a vent’anni è senza cuore, chi lo è ancora a quaranta è senza cervello. L’aforisma è talmente brillante, che è probabile sia uscito davvero dalla bocca di Churchill. Ormai è quasi un luogo comune. Il socialismo è poco pratico, di ardua realizzazione: ma la società socialista sarebbe incomparabilmente più "giusta". Tant’è che in quella direzione ci spingono gli ideali della giovinezza, temperati soltanto da quell’accettare l’imperfezione umana che è poi la cifra dell’età adulta.
Era, questo, più o meno, il punto di caduta di un libretto del filosofo G.A. Cohen: Socialismo, perché no? (Neri Pozza). A un mostro sacro come Cohen, risponde ora Jason Brennan, con il suo Why not capitalism?.
Cohen, a beneficio di quelli per cui "chi non è socialista a vent’anni…", voleva provare che il socialismo ideale è meglio del capitalismo reale. Paragone, detto per inciso, poco equo: come quello fra l’estate dopo la maturità e l’esame della prostata.
La dimostrazione era brillante: il campeggio, spiegava Cohen, è socialismo realizzato. I campeggiatori vogliono divertirsi e star bene insieme: e per questo non ci sono prezzi che regolano le attività che svolgono l’uno per l’altro, s’imprestano il binocolo e i bastoni da montagna senza badare alla proprietà, chi sa cucinare è felice di farlo pure per chi non è capace ma sa montare la tenda. In campeggio, il socialismo è la soluzione più naturale per organizzare i rapporti fra le persone.
Invece, per Brennan non solo il capitalismo reale (o approssimazioni disponibili) è meglio del socialismo reale (o approssimazioni disponibili). Anche il capitalismo ideale è migliore del socialismo ideale. Alla metafora del campeggio sostituisce un cartone animato, il Mickey Mouse Clubhouse. Nel villaggio di Topolino, Minnie gestisce una "Bowtique" e Paperino una fattoria. Ci sono diritti di proprietà, però anche in questo caso "ciascuno fa la sua parte e cerca di aggiungere qualcosa al surplus sociale". Vivono belle avventure in compagnia, eppure ognuno scambia valore per valore ed "è libero di perseguire la sua visione della vita senza chiedere il permesso agli altri".
Il villaggio di Topolino è una comunità di individui fieramente autonomi quanto pronti a cooperare, una società capitalistica, nella quale tuttavia le persone (o, in questo caso, topi, paperi, mucche, eccetera) non sono necessariamente egoiste. Anziché sognare un alveare in cui tutte le api obbediscono agli ordini per soddisfare le necessità comuni, Brennan disegna una "utopia capitalistica": in cui gli individui stanno assieme per mutuo vantaggio ma possono dire "no grazie" senza imbarazzi. Si può essere liberisti a vent’anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Jason Brennan, Why not Capitalism?, London, Routledge, pagg. 120, $ 23,50
Alberto Mingardi, Domenica – Il Sole 24 Ore 7/12/2014