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 2014  dicembre 06 Sabato calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - MAFIA CAPITALE


REPUBBLICA.IT
ROMA - Mafia Capitale preoccupa anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano. "Come può non preoccupare? Come si fa a vivere senza legalità? Una società che non cura la legalità è una società destinata a lasciare il predominio soltanto al più forte e a calpestare il più debole". Il cardinale commenta il terremoto che da Roma scuote la credibilità della pubblica amministrazione durante una visita all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Che lo ispira a dire: "Credo che dovremmo venire qui qualche volta per capire qual è il senso vero della vita. E forse ritrovare anche quei valori autentici, tra cui c’è anche proprio questo senso profondo della legalità e del rispetto della legge, non soltanto come formalismo, ma come rispetto sostanziale dei diritti di ciascuno. E soprattutto, torno a dire, dei più deboli e dei più vulnerabili".
Intanto, via Twitter il presidente dem Matteo Orfini annuncia: "Ozzimo,Coratti e Patanè si sono autosospesi dal Pd. Li ringrazio e gli auguro di riuscire a dimostrare la propria estraneità a questa storia". "Questa storia" è l’inchiesta sulla cosiddetta "Mafia Capitale" che vede i tre esponenti democratici tra gli indagati. Daniele Ozzimo, Mirko Coratti e Eugenio Patanè avevano già lasciato gli incarichi, rispettivamente, di assessore alla casa del Comune di Roma, presidente del consiglio comunale e consigliere regionale nel Lazio.
Sull’inchiesta torna Silvio Berlusconi, che al telefono con un’iniziativa dei Club Forza Silvio a Palermo chiede "ai partiti uno sforzo comune: si devono tutti dimettere. Vogliamo gente nuova che assicuri gestione trasparente. Non possiamo accettare che Roma, la urbs urbi più famosa del mondo, la nostra Capitale, possa essere gestita da chi è compromesso".
Per il M5s "sussistono le condizioni dello scioglimento del Comune da parte del prefetto", spiega all’Agi il capogruppo in Campidoglio Marcello De Vito, "se così non dovesse essere resta fermo che non entreremo nella giunta Marino ma controlleremo la loro attività e siamo, al massimo, disponibili a una collaborazione sui temi nell’esclusivo interesse dei cittadini".
In una delle pagine dell’ordinanza con cui il Gip ha ordinato la custodia cautelare delle 37 persone - a cui si è nel frattempo aggiunto un 38mo arrestato - coinvolte a pieno titolo nell’inchiesta, è citata un’altra esponente del Partito democratico. Si tratta di Micaela Campana, eletta alla Camera dei deputati nella circoscrizione Lazio 1, dallo scorso settembre nella segreteria nazionale con delega al Welfare e terzo settore.
Campana compare nell’ordinanza per un sms di alcuni mesi fa, che si chiudeva con un saluto: "...bacio, grande Capo". Dove il "Capo" è Salvatore Buzzi, uno degli arrestati di maggior peso assieme a quel Massimo Carminati ex Nar legato alla Banda della Magliana, teorizzatore nelle conversazioni intercettate del "Mondo di mezzo". Quel saluto chiude, secondo l’ordinanza, la risposta a una precisa sollecitazione: Buzzi chiede a Campana di farsi promotrice di un’interrogazione parlamentare su una vicenda che gli sta particolarmente a cuore, riguardante uno dei 174 appalti vinti negli ultimi dieci anni dalla rete di cooperative sotto il suo controllo, bloccato da un ricorso al Tar.
Micaela Campana minaccia querele per il "linciaggio mediatico" e fa sapere di aver "dato mandato ai miei legali affinché venga tutelata in ogni sede giudiziaria la mia onorabilità". "Se avessero pubblicato tutto l’sms sarebbe riscontrabile che io non procedo a fare l’interrogazione parlamentare", spiega la deputata dem indignata anche per un’intercettazione ambientale "tra due persone di cui una parla in modo confuso e ipotetico di me". Quanto alla campagna elettorale e a eventuali finanziamenti "non può riguardarmi - aggiunge Campana - perché io ero già stata eletta con la lista bloccata mesi prima".
LA VIDEOINTERVISTA DI CONCETTO VECCHIO DEL FEBBRAIO 2014
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In una nota, Micaela Campana ricorda di aver "conosciuto Salvatore Buzzi come presidente di una delle più grandi cooperative di Roma e come dirigente della Legacoop e per me, fino a martedì scorso, era solo questo". La deputata ritiene "doveroso ricordare che ho iniziato la mia esperienza politica come iscritta in un circolo del Pds in Tiburtina" dove "sono stata, tra le altre cose, assessore municipale, e in questa veste ho avuto modo di interloquire con moltissimi cittadini e realtà locali, tra le quali sicuramente anche la ’29 giugno’". "Alla luce delle tematiche sociali delle quali mi occupo da circa 20 anni - aggiunge Campana -, non avrei avuto alcun motivo per ritenere sconveniente la conoscenza del Buzzi".
Quanto al tono di quel saluto, "...bacio, grande Capo", Micaela Campana spiega che "ho incontrato e parlato molte volte con lui, così come ho parlato con altre centinaia di persone, spesso salutandole mediante un modo di dire, un ’bacio grande capo’, circostanza agevolmente riscontrabile, sentendo le persone che frequentemente interloquiscono con me, non solo per ragioni istituzionali".