Fulmini 9(12/2014, 9 dicembre 2014
NUMERI
«Ho iniziato con il 7 e ho giocato per molti anni con il 9. Ma effettivamente il ruolo del portiere mi ha sempre intrigato. Sia da bambino che da grande, in allenamento mi sono spesso divertito a giocare in quel ruolo» (Alessandro Del Piero).
DIVERSO «Quello del portiere più che difficile è un ruolo diverso. Fai parte di una squadra ma hai la maglia differente da tutti gli altri, usi le mani mentre i tuoi compagni giocano con i piedi, puoi non toccare un pallone eppure perdere per colpa tua. Hai tempi morti lunghissimi, non puoi sfogarti come gli altri correndo e saltando. Servono concentrazione, carattere, attitudine» (Dino Zoff).
FATICA «Se molli, sei finito. Per esempio, due settimane lontano dalla bici ci stanno, tre diventano un rischio. Quello che è importante è che quando stacchi, devi staccare del tutto. Meglio ingrassare anche due o tre chili, ma risalire in bici con la voglia di fare fatica» (Vincenzo Nibali).
CLASSICO «Il liceo classico ti dà una preparazione importante, nella vita costa più la testa delle gambe. A scuola facevo quello che bastava per essere promosso. Facevo troppe assenze per andare a correre» (Fabio Aru).
’77 «Tolti Colombo e Frezzolini, due portieri che non giocano mai, Totti e io siamo i soli ’77 del campionato. Francesco va alla grande, non mi metto a fare la corsa su di lui» (Totò Di Natale).
BABY «Non è che quelli delle giovanili sono sognatori buoni, pieni di valori. Hanno già gli stessi difetti dei grandi, vogliono le stesse cose, anche se ancora devono arrivare. Un baby calciatore guarda il campione, vuole essere al suo posto, parlare come lui, avere la stessa macchina. Non è un alternativo, solo un probabile sostituto» (Daniele De Rossi).
TATTICA «Credo che molti miei colleghi si “abbassino” di proposito. Dicono frasi un po’ scontate per adeguarsi al contesto e non passare per pedanti. Anch’io all’inizio ci provo, ma già alla seconda domanda mi torna la voglia di parlare di tattica» (l’allenatore dell’Empoli Maurizio Sarri).
ZONA «Sono allergica alla parola “rinuncia”, scelgo di non esagerare. Faccio la dieta a zona, se capita vado a cena fuori e se mamma mi cucina la pasta con le melanzane ne mangio due piatti». (Elisa Di Francisca).