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 2014  dicembre 04 Giovedì calendario

PILLOLE

Il suo nome è Captagon, ma tutti ormai la conoscono come la pozione dell’orrore. È fiorita assieme alle Primavere Arabe e come un elisir di lunga rivoluzione ha contribuito all’ardore delle masse islamiste pronte a sacrificarsi sotto i colpi di poliziotti e militari dalla Tunisia all’Egitto, dalla Libia alla Siria. Ma oggi, al pari delle Primavere Arabe, è diventata l’incubo del Medio Oriente. Un Medio Oriente dove grazie all’estasi regalata da quella micidiale anfetamina si sgozza e si massacra con il sorriso sulle labbra e il vuoto nella testa. I curdi raccontano di averne trovata nelle tasche di centinaia di militanti dello Stato Islamico uccisi a Kobane. E l’analisi effettuata dall’intelligence statunitense sull’audio di un filmato in cui compare Jihadi John, il militante inglese autore delle decapitazioni degli ostaggi occidentali, rivela «chiari indizi» di un discorso pronunciato sotto l’effetto di anfetamine. I primi ad ammettere di averle usate furono i dimostranti caduti nelle mani della polizia durante le manifestazioni di quel fatale 2011. Molti di loro confessarono di aver ricevuto dagli organizzatori delle pillole straordinarie capaci di regalare coraggio e non far sentire la fatica. In quei mesi di euforia i racconti sulle pillole arrivate da Dubai e dal Qatar e distribuite dai capi dei Fratelli Musulmani vennero però considerate alla stregua di propaganda messa in giro dai regimi sotto attacco. Quando in Libia e Siria le manifestazioni diventarono guerra l’uso di quelle pillole aumentò a dismisura. Fino a diventare una piaga sociale.
I primi ad effettuare dei test scientifici furono i nostri carabinieri. Arrivati in Libia nel 2013 per tentare di addestrare e trasformare in un vero esercito alcuni gruppi di miliziani capirono, grazie agli esami del sangue, che almeno il 30 per cento di quei potenziali allievi accusava gravi forme di tossicodipendenza. Oggi, a poco più di un anno di distanza, il Captagon è sospettato di essere l’additivo capace di trasformare in ferocia bestiale il fanatismo dei militanti dall’Isis. Quelle pastiglie prodotte in Qatar, Dubai e oggi anche nei territori controllati dallo Stato Islamico sono diventate l’autentico propellente della guerra e del terrore.