Marco Morello, Panorama 4/12/2014, 4 dicembre 2014
NEL FORTINO ISRAELIANO DOVE GLI HACKER DIFENDONO LE BANCHE
Gabriel, ammesso che Gabriel sia davvero il suo nome, sfoggia uno sguardo furbo dietro una montatura trasparente, folti capelli neri chiusi in un codino e un ostinato riserbo sul suo passato. Dice malvolentieri di aver vissuto tra Sudamerica e Stati Uniti prima di arrivare in Israele per combattere i borseggiatori digitali. Il suo mestiere è intrufolarsi nei mercati neri delle carte di credito e in forum blindati, periferie di degrado del web alle quali si accede solo su invito di almeno cinque persone. Di regola predoni di credenziali dei nostri conti bancari, furfanti esperti e avidissimi di cui occorre carpire la fiducia, con pazienza e perizia, per poterli cogliere con le mani nel sacco. Gabriel lavora nell’Afcc, il centro di comando antifrode di Rsa, colosso della sicurezza informatica che tra i suoi clienti ha i principali istituti finanziari del mondo. È un fortino nascosto in un palazzo a vetri identico a molti altri in questo perenne cantiere sul mare che soffoca l’orizzonte dei sobborghi di Tel Aviv. All’interno le porte sono sbarrate da password e tessere magnetiche, la task force opera per 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. Finora, oltre a intercettare i traffici di denaro liquido rubato, ha sventato più di 800 mila attacchi di phishing, malware e affini evitando, solo nel 2013, perdite complessive per 6 miliardi di dollari in tutto il mondo, Italia inclusa. Merito di un gruppo d’ingegneri ventenni o poco più, sentinelle lestissime con mouse e tastiera: se il grosso del lavoro lo fa un cervellone che scandaglia la rete, per richiedere il blocco di un sito sospetto serve sempre il via libera umano. Solo allora parte una segnalazione a Google, Microsoft e affini e già nel giro di mezz’ora le pagine compromesse diventano inaccessibili dal 95 per cento dei browser. O meglio, gli utenti possono scegliere se visualizzarle a loro rischio e pericolo oppure abbandonarle. L’83 per cento lascia perdere, il 17 per cento va avanti, esponendosi all’eventualità che qualcuno entri nel loro computer trafugando tutto ciò che trova. D’altronde, è una storia vecchissima: contro la nostra imprudenza e ingenuità non c’è super task force che tenga.