Laura Maragnani, Panorama 4/12/2014, 4 dicembre 2014
TONINO SE N’È ANDATO, I CREDITORI DELL’IDV NO
Metà dei dipendenti lasciati a casa. Falcidiate le consulenze e le collaborazioni. Tagliato il contratto a Claudio De Magistris, fratello di Giggino, il sindaco di Napoli. Ma che succede all’Italia dei Valori, il partito che fu di Antonio Di Pietro? Semplice: i rimborsi elettorali sono finiti. Tonino se n’è andato, i creditori bussano e la cassa piange.
In agosto è arrivato un decreto ingiuntivo di 2,5 milioni per i rimborsi elettorali delle Europee 2004, soldini che Elio Veltri e Giulietto Chiesa rivendicavano da anni, finora senza successo. E già ad aprile il nuovo tesoriere, Ivan Rota, era stato costretto ad accantonare altri 2,5 milioni per la parcella di Sergio Schicchitano, ex presidente del collegio di garanzia Idv (paradossale: è appena stato rinviato a giudizio per truffa e riciclaggio) nonché avvocato storico di Di Pietro e titolare dello studio dove ora Tonino è associato. Una parcella molto contestata (vedi Panorama n.33) anche perché, negli anni scorsi, in bilancio erano state già iscritte spese legali per 700 mila euro. E non sono troppi, per un partitino, 3,2 milioni di euro di avvocati? Panorama ha verificato che sui bilanci Idv, a fronte dei famosi 3,2 milioni di spesa, in cassa ne sono entrati solo 108 mila per «risarcimenti danni riconosciuti dalle sentenze». E gli altri che fine hanno fatto? Sono finiti in appartamenti, grazie alle famose querele per diffamazione che Di Pietro ha più volte annunciato di aver vinto. Un ottimo affare: acquisti immobiliari per lui, ma parcelle al partito.
Un disastro economico è stata anche la coalizione elettorale 2013, Rivoluzione civile. Eletti: zero. Costo: 1 milione. «Ancora arrivano i conti della splendida campagna elettorale di Antonio Ingroia, che chiedono a noi di pagare!» protestava il presidente, Ignazio Messina, all’esecutivo del 3 ottobre in cui Di Pietro è finito in minoranza. Da una parte lui, contrario al confronto col Pd benché in Molise sostenga la giunta del renziano Paolo Di Laura Frattura; dall’altra i dialoganti col Nazareno, che alle regionali in Calabria hanno tifato per il Pd Mario Oliviero. Da qui il divorzio.
Ora Tonino è in giro per l’Italia, a cercar gente per fare un nuovo partito. E quello vecchio? Sedi, affitti, auto, consulenze, si taglia tutto. Perfino la festa della trebbiatura che ogni anno Di Pietro organizzava nella sua masseria di Montenero e di cui l’Idv pagava il conto, sui 100 mila euro. A guadagnarci erano due società locali: la Fenix Agency ha per socio tal Gianni Tenaglia, storico autista del figlio Cristiano; nella D&D c’è invece Donatella Di Stefano, che insieme a Cristiano fa parte del direttivo Idv di Montenero. Quando l’hanno scoperto, all’Idv hanno avuto un colpo. Poi hanno chiuso il borsellino. E a Montenero è crollato il Pil.
Laura Maragnani