www.cinquantamila.it/fiordafiore 3/12/2014, 3 dicembre 2014
Scoperta un’associazione mafiosa targata Roma: tra gli indagati illustri c’è Gianni Alemanno • S’infittisce il giallo sull’uccisione del piccolo Loris • Il pensionato che ha ucciso moglie e figlio e poi si è suicidato • In Gran Bretagna il nome più popolare tra i neonati è Mohammed • Matteo Salvini a torso nudo sulla copertina di “Oggi” Mafia capitale 1 Scoperta a Roma un’associazione mafiosa con tentacoli trasversali su Comune e Regione per pilotare - questa l’accusa - l’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici e con interessi sospetti nella gestione dei centri di accoglienza
Scoperta un’associazione mafiosa targata Roma: tra gli indagati illustri c’è Gianni Alemanno • S’infittisce il giallo sull’uccisione del piccolo Loris • Il pensionato che ha ucciso moglie e figlio e poi si è suicidato • In Gran Bretagna il nome più popolare tra i neonati è Mohammed • Matteo Salvini a torso nudo sulla copertina di “Oggi” Mafia capitale 1 Scoperta a Roma un’associazione mafiosa con tentacoli trasversali su Comune e Regione per pilotare - questa l’accusa - l’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici e con interessi sospetti nella gestione dei centri di accoglienza. Trentasette arresti dei Ros, oltre cento indagati tra i quali l’ex sindaco Pdl Gianni Alemanno e l’assessore alla Casa Pd Daniele Ozzimo, che pur dichiarandosi innocente si è dimesso. Tra gli arrestati Massimo Carminati, ex sovversivo dell’estrema destra (il «Nero» di Romanzo criminale interpretato al cinema da Riccardo Scamarcio) ed ex amico dei banditi della Magliana, presunto capo della presunta associazione a delinquere chiamata Mafia Capitale. Tra gli altri arrestati più noti spiccano poi l’ex amministratore delegato dell’Ente Eur, Riccardo Mancini e l’ex presidente di Ama, Franco Panzironi: per la procura «pubblici ufficiali a libro paga che forniscono all’organizzazione uno stabile contributo per l’aggiudicazione degli appalti». Le 1.123 pagine dell’ordinanza del gip Flavia Costantini, dipingono uno spaccato di corruzione, estorsione, usura, riciclaggio e via dicendo per appalti pubblici – soprattutto per raccolta rifiuti, aree verdi e campi profughi – che vedranno prossimamente nuovi arresti e avvisi di garanzia. Mafia capitale 2 Gianni Alemanno: «Io con questo Romanzo criminale non c’entro nulla. Capito? Nulla e lo dimostrerò. La situazione è molto confusa: sto studiando le carte con i miei avvocati e per il momento non posso parlare con i giornalisti». «Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Ne uscirò a testa alta». (La Mattina, Sta) Mafia capitale 3 Massimo Carminati in una telefonata a un amico intercettata dai Ros spiega la sua «teoria del mondo di mezzo»: «Ci stanno i vivi sopra e i morti sotto, e noi stiamo nel mezzo… un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano e dici: cazzo, com’è possibile che quello… che un domani io posso stare a cena con Berlusconi… Capito, come idea? Il mondo di mezzo è quello dove tutto si incontra… si incontrano tutti là… Allora nel mezzo, anche la persona che sta nel sovramondo ha interesse che qualcuno del sottomondo gli faccia delle cose che non le può fare nessuno… E tutto si mischia». Una teoria che secondo i pm è «la migliore descrizione dell’associazione criminale, del suo funzionamento e del suo ruolo di cerniera tra il mondo dell’illegalità e quello della (apparente) legalità». Mafia capitale 4 Sempre Carminati, spiegando filosofia e metodo dell’infiltrazione nel mondo delle imprese, dal quale derivano i guadagni: «Noi dobbiamo intervenire prima… Non si può più fare come una volta, che noi arriviamo e facciamo i recuperi. A noi non ci interessa più. Cioè, questi devono essere nostri esecutori… devono lavorare per noi». E ancora: «Deve essere un rapporto paritario. Dall’amicizia deve nascere un discorso che facciamo affari insieme… perché tanto… nella strada… glielo devi dire… comandiamo sempre noi… Non comanderà mai uno come te sulla strada… Nella strada tu c’avrai sempre bisogno di me». Mafia capitale 5 «Bisogna pur farsi una cultura. E allora scorriamo insieme la fitta biografia del cinquantaseienne Massimo Carminati, alias Il Nero di «Romanzo Criminale», figura di punta della retata di malviventi che hanno regnato su Roma negli ultimi anni, grazie al silenzio tremebondo e in certi casi al sostegno convinto della classe politica locale. Picchiatore neofascista ai tempi della scuola. Terrorista nei Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar). Esperto nello spaccio e nell’uso di esplosivi. Accusato dell’omicidio di due giovani militanti della sinistra milanese, Fausto e Iaio. Protagonista di una famosa rapina alla Chase Manhattan Bank dell’Eur. Killer affiliato alla banda della Magliana, tanto che il suo nome ricorre in decine di stragi, assassini e rapine, nonché in due omicidi avvenuti nel mondo delle scommesse dei cavalli (una delle vittime cementificata, l’altra stesa direttamente in sala corse). Accusato per il delitto Pecorelli e per un tentativo di depistaggio relativo alla strage di Bologna. Ferito gravemente alla testa durante uno scontro con la polizia, mentre tentava di espatriare illegalmente in Svizzera. Custode di un deposito di armi nascosto nientemeno che dentro il ministero della Sanità. Dedito nel tempo libero a traffico di stupefacenti, estorsioni e riciclaggio. Imputato, e condannato, per associazione a delinquere di stampo mafioso. Indagato per un furto nel caveau del Palazzo di Giustizia di Roma. Coinvolto nello scandalo del calcio scommesse. Il 2 dicembre 2014 viene arrestato... Ma perché, fino a ieri dov’era?» (Gramellini, Sta). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Loris Si infittisce il giallo sull’uccisione del piccolo Loris, 8 anni, trovato morto sabato in un fosso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Ieri è spuntato vicino alla sua scuola un paio di slip, ma l’ipotesi che fossero quelli che indossava al momento della morte è stata poi smentita. Altro punto interrogativo: non c’è traccia di Loris nelle immagini delle telecamere che sabato hanno ripreso l’auto con cui la mamma ha raccontato di averlo portato a scuola. La donna – che a detta dei compaesani soffre di depressione e ha tentato due volte il suicidio - è stata di nuovo sentita dagli inquirenti per chiarire alcuni aspetti relativi al suo racconto. Per esempio, perché, non vedendo uscire il figlio da scuola, cercò subito l’aiuto dei vigili senza prima chiedere informazioni alle maestre. Gli inquirenti sono convinti non solo del movente sessuale del delitto, ma anche che le molestie andassero avanti da tempo. Intanto Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il corpo, è indagato: un «atto dovuto» per potere effettuare accertamenti su auto e vestiti. Delitto Teresa Reposon, 56 anni e Cristian De Martin, 24. Rispettivamente, moglie e figlio di Sisto De Martin, 62 anni, camionista in pensione. I tre vivevano a Refrontolo, piccolo centro sulle colline trevigiane, dove tutti li gudicavano una famiglia «tranquilla e serena». Domenica sera, chissà perché, il De Martin Sisto afferrò un soprammobile e con quello sfondò il cranio della consorte che crollò senza vita davanti alla porta del bagno. Quindi prese un coltello, andò in camera da letto e tagliò la gola al figlio suo che s’accasciò sul apvimento in una pozza di sangue. Infine salì in mansarda, legò una corda a una trave, l’altro capo se lo girò attorno al collo, e si lasciò penzolare. I corpi scoperti martedì dai carabinieri chiamati dal datore di lavoro di Cristian, che non vededolo da due giorni s’era allarmato. Sera di domenica 30 novembre in una casa a Refrontolo, piccolo centro sulle colline trevigiane. Mohammed Nel 2014 il nome più popolare tra i neonati in Gran Bretagna risulta Mohammed, che ha scalzato Oliver e Jack (al secondo e terzo posto). Quando gli inglesi lo hanno saputo dai giornali, hanno cominciato a inondare i siti web di commenti. «L’Inghilterra è finita», annotava mestamente un lettore. «Come ha potuto il governo lasciare che accadesse?» si domandava un altro. Dopo pochi minuti, l’«Independent» è stato costretto a chiudere il suo blog, perché le reazioni, incredule e sgomente, stavano diventando impubblicabili. Secondo gli esperti non c’è da stupirsi: Mohammed è il primo nome anche in luoghi impensabili come Oslo e Israele. Ogni famiglia musulmana chiama infatti in questo modo il primo figlio maschio, dandogli poi un secondo nome con il quale è di solito conosciuto, come avviene ad esempio per due ex Presidenti egiziani: Muhammad Hosni Mubarak e Muhammad Anwar Sadat. Sarah Redshaw, direttrice di baby Centre, al “Guardian”: «I nostri dati mostrano la diversità della struttura sociale della Gran Bretagna, così come si è sviluppata negli ultimi anni. Rispetto al 2013, Mohammed è salito dal 27° posto al primo e nella classifica sono entrati anche nomi indiani come Aarav». I musulmani rappresentano solo il 4% della popolazione britannica, ma diventeranno l’8% entro il 2030 e forse anche prima (Sabadin, Sta). Salvini Il segretario federale della Lega Matteo Salvini s’è fatto fotografare a torso nudo, al collo una cravatta verde, per la copertina di “Oggi”. Suo commento: «Diciamo che non chiedo i vostri voti per la mia prestanza fisica. Dovrei andare in palestra, lo so. Ma pur di esporre le nostre idee sono disposto a tutto. O quasi».