Fulmini 3/12/2014, 3 dicembre 2014
INFARTUATO
«Il calcio è questo e vado a casa mezzo infartuato» (Massimo Ferrero lunedì sera dopo il pareggio del Napoli all’ultimo minuto contro la sua Samp).
ODORE «Il calcio è l’odore dell’erba. È il sole e la pioggia, il caldo che ti attacca addosso la maglietta come colla, l’umidità che rende le gambe molli, l’acqua che scende senza sosta e rende tutto pesante. La terra che si appiccica, la maglia che diventa una specie di armatura medievale, che non si può sopportare eppure la sopporti» (Giuseppe Rossi).
UNIVERSITA’ «In campo ci vado sempre con lo spirito di quando giocavo con gli amici. Per me il calcio resta un divertimento. È stupido mettersi pressione. Anzi, la pressione deve essere uno stimolo. Poi, qui a Parigi è come all’università. Mi sto perfezionando, tocco meno palloni, ma meglio. Cerco di essere più essenziale» (Marco Verratti).
TECNICA «I colpi dei campioni sono sempre decisivi. Illuminano lo spettacolo. Si può rinunciare a tutto, ma senza la tecnica non vai da nessuna parte. Magari non raggiungerai mai l’apice senza il supporto della corsa e di una corretta posizione in campo, ma la tecnica rimane la componente fondamentale» (Gianfranco Zola).
EVOLUZIONI «Il vostro calcio si è evoluto e non puoi più giocare come un tempo. Resta sempre la cultura tattica per compensare. Oggi chi pensa prima a difendere perde. Lo si è visto al Mondiale. Il difensore non può più accontentarsi di difendere, come l’attaccante di aspettare palla» (Didier Deschamps).
ADESSO «Avevo 11-12 anni e cercavo di vedere Schumacher girare in pista. Adesso, invece, in pista sulla Ferrari c’ero io e sulle reti c’erano tanti tifosi per guardare me al volante della rossa. È stata una grande emozione, non lo dimenticherò mai» (Sebastian Vettell).
AMICIZIA «Amicizia è una parola di cui spesso abusiamo. Le amiche vere le ho a casa mia, solo un paio. Poi ho tante conoscenze, anche fra le avversarie. Come Dominik Gisin: abbiamo “cliccato” il giorno in cui abbiamo vinto la discesa assieme a Sochi» (Tina Maze).
RISERVATA «Non tollero molto che la gente si faccia gli affari miei. Sono riservata come penso che sia giusto. Cerco di scindere bene le due cose, la mia parte pubblica e quella privata. Voglio mantenere il mio spazio. Facebook non mi piaceva già prima e ci sono rimasta pochissimo» (Valentina Diouf).