Roberto Giovannini, La Stampa 30/11/2014, 30 novembre 2014
MA IL NATALE SPINGERÀ LA RIPRESA DEI CONSUMI
Il Natale è sempre il Natale, e nonostante anche quest’anno sia andato decisamente male, a quanto pare gli italiani comunque intendono compiere il proprio dovere sulla trincea dello shopping. Secondo un sondaggio di Swg per Confesercenti, per queste feste spenderemo la non piccola somma di 7 miliardi di euro, 270 milioni in più rispetto all’anno passato. Ben una famiglia su quattro, però, non potrà contare su alcuna tredicesima.
C’è chiaramente voglia di girare pagina nel Paese. Il 47% degli intervistati si dice «speranzoso» (contro il 22% di «sfiduciati»), nonostante oltre la metà delle persone ascoltate si dicano convinte che nel 2014 l’Italia sia andata peggio. Complessivamente, il 29% delle persone interrogate ha dichiarato di attendersi un Natale peggiore di quello del 2013; il 48% - il 2% in più dello scorso anno - ritiene che sarà uguale, mentre il 23% scorge miglioramenti in arrivo. Il lavoro rimane la prima preoccupazione degli italiani. Tra le priorità che, se potessero, gli italiani indicherebbero al governo, c’è la lotta alla disoccupazione, intervento desiderato dal 35% dei rispondenti. Segue la richiesta di una riduzione del peso fiscale (indicata dal 30%) e dei privilegi e degli abusi (24%). Pochissime preferenze, invece, raccolgono gli interventi per ridurre la micro-criminalità (5%) e i rischi di calamità naturali, indicati solo dal 6% nonostante i recenti, tragici avvenimenti.
A quanto pare, ci si attende un lieve incremento delle tredicesime, che quest’anno grazie alla bassa inflazione e agli aumenti contrattuali ammonteranno a 42,8 miliardi. Si tratta dello 0,6% in più rispetto al 2013, ovvero 8 euro a testa. E così sotto l’albero finiranno 7 miliardi in regali, 270 milioni in più rispetto al 2013, con un occhio alla convenienza più che alla qualità. Dietro i numeri positivi, infatti, si nasconde dell’altro: per esempio che una famiglia su quattro (contro il 22% dello scorso anno) dichiara di non avere nel proprio nucleo familiare nessuno che benefici della tredicesima. Oppure, che ben 12,8 miliardi dei 42,8 serviranno per pagare mutui o debiti, o peggio, le imposte (per complessivi 11 miliardi a dicembre fra Tasi, Imu ed addizionali varie). Verranno risparmiati solo 7,4 miliardi (il 15,9% in meno rispetto allo scorso anno, un miliardo in meno).
Più della metà dell’ammontare complessivo (22 miliardi) verrà invece investita in acquisti: 15 per spese per la famiglia o la casa, 7 per i regali sotto l’albero. Risultato, circa il 60% degli intervistati ridurrà le spese natalizie. Tra cui, dice Coldiretti, la spesa simbolica per eccellenza, vale a dire l’albero: quattro milioni di famiglie ne compreranno uno, ma lo sceglieranno meno caro.
Intanto, ieri all’assemblea nazionale di Mirandola il presidente della Cna, Daniele Vaccarino, ha detto che l’associazione artigiana condivide i punti salienti del Jobs Act, a cominciare dal contratto unico a tutele crescenti. Tuttavia, afferma Vaccarino, «bisogna scongiurare il rischio che si introducano per le imprese con meno di 15 dipendenti, oneri nuovi e difficilmente sostenibili. Speriamo in rassicurazioni su questo ed altri punti, quali la riduzione dei fondi destinati ai patronati; gli strumenti di tutela basati sul principio della bilateralità; l’emanazione del decreto che autorizza ad operare il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato».
Roberto Giovannini, La Stampa 30/11/2014