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 2014  novembre 30 Domenica calendario

LEGA E LE PEN SIGLANO IL PATTO ANTI-EURO «IN ESTASI PER SALVINI»

L’idea di Matteo Salvini è portare Marine Le Pen in Italia, a gennaio, insieme ad altri leader europei «per discutere dell’Unione che vogliamo». Proprio la numero uno del Front National s’è detta «in estasi» per «l’energia, la capacità e il coraggio» del capo padano. Lione, XV congresso del Front National. L’ospite d’onore Salvini ha incassato una robusta dose d’applausi citando «la Francia» come «baluardo» contro la Bruxelles «dei burocrati e della moneta unica». Ha parlato in italiano, col pubblico aiutato dal traduttore simultaneo. «Insieme rappresentiamo l’unica possibilità di riscatto dei nostri popoli contro il super stato europeo, il pensiero unico e il furto della nostra sovranità». Ovazione e abbracci con la Le Pen a favore dei fotografi.
Dietro le quinte, il lumbard si rituffa subito nella politica di casa nostra. «Berlusconi propone flat tax e critica l’euro? Benvenuto! Più siamo, meglio è». Ma rivendica di esserci arrivato prima. «Il 13 dicembre faremo la nostra iniziativa per la tassa unica». È quindi ancora presto per parlare di definitivo riavvicinamento tra il Carroccio e il Cavaliere. «Ha proposto Giuliano Amato presidente della Repubblica, ma così complica le cose. È l’ultimo che voterei» ammette l’europarlamentare. Che oggi potrebbe vedere l’ex premier, allo stadio per Milan-Udinese. Di certo non se l’è presa per le frecciate dell’uomo di Arcore, che in un comizio milanese l’ha descritto come il ragazzo che s’è fatto le ossa «rispondendo per dieci anni alle telefonate a Radio Padania». «Mah», sbuffa il leghista, «sono orgoglioso di aver parlato con migliaia di persone. Lo prendo come un complimento». È possibile immaginare un attacco a due punte per il centrodestra italiano, con Berlusconi e Salvini? «Ci sarà un attacco a 10 milioni di punte, tanti sono gli italiani che votano centrodestra» risponde il Matteo meneghino. Che insiste con le primarie e aggiunge: «Renzi fa l’uomo solo. A me questo non interessa, interessa la squadra. Saranno gli italiani a scegliere, e sceglieranno anche chi li porterà avanti». Nessuna pretesa sul ruolo. «Non mi sono mai sentito un centravanti, quando giocavo ero terzino destro, l’ultimo dei miei pensieri è fare il numero 1». Sorride quando gli fanno notare che il nuovo direttorio di Beppe Grillo è formato da quattro campani e un romano. «Siamo in riva al fiume...», dice sperando di saccheggiare i serbatoi del M5S. Così come ha già fatto alle recenti regionali in Emilia Romagna. Prima della cena con la Le Pen (Salvini tornerà a Milano questa mattina) c’è tempo per lasciarsi andare: «Un anno fa i giornali celebravano il funerale della Lega, oggi siamo al centro di una alleanza europea». E Marine conferma: «Lui sta facendo bene, si può essere assolutamente contro la politica di immigrazione senza essere razzisti. Quest’idea convenzionale costruita dai nostri avversari ha fatto il suo tempo e anche i francesi non ci credono più. Salvini primo ministro? E perché no? Sta facendo svolte coraggiose» spiega la signora della droite. Sempre più lanciata dai sondaggi. «Ma è così in tutta Europa» assicura Matteo: «Cresce la Le Pen, aumenta la Lega e le altre realtà simili a noi. Ecco perché spero in iniziative comuni in Italia, a gennaio». Coinvolgendo anche «russi e austriaci». E mentre in Francia rilanciano la polemica, accusando il Front National di aver incassato finanziamenti da Mosca, oggi sarà in edicola l’ultimo numero de la Padania. Titolo: «Grazie». Editoriale di Salvini: «Grazie a questo giornale son cresciuto, ho imparato una professione, ho conosciuto bravissimi giornalisti e anche qualcuno di meno bravo (...) Quel giovane praticante di allora è segretario della Lega (...) Che sia allora un arrivederci e non un addio». Il taglio dei finanziamenti all’editoria è stato fatale per il quotidiano di via Bellerio. Salvini ha ringraziato il direttore, Aurora Lussana.