Notizie tratte da: Gianni Oliva # Fra i dannati della terra. Storia della legione straniera # Le Scie Mondadori 2014 # pp. 264, 22 euro., 30 novembre 2014
LIBRO IN GOCCE NUMERO 15
(Fra i dannati della terra. Storia della legione straniera.)
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LEGIONARI LEGGENDARI –
Italiani. Italiani che si sono arruolati nella Legione Straniera tra il 1945 e il 1961: 15.530.
Poerio. Tra gli arruolati della Legione Straniera, l’italiano Raffaele Poerio, ufficiale calabrese, in esilio dopo i moti del 1820 e fuggito nel 1831 a Langres, dove venivano allestiti i primi battaglioni della Legione. Gli italiani erano sistemati nel 5°, Filippo Egalité li trasferì presto in Spagna per evitare che si battessero contro i soldati del re di Sardegna. Poerio, dopo 17 anni di guerra agli islamici, rientrerà in patria per partecipare ai moti del 1848.
Zola. Tra gli arruolati della Legione Straniera, l’italiano Francesco Zola, veneziano, ingegnere, smanioso di avventure, perso poi dietro una donna sposata per la quale ruba da un negozio di Algeri un abito in seta bianca e gialla con bordature in filigrana d’argento, destinato alla sposa di un capotribù. Scoperto, si dimette, torna in Francia e sposa a Parigi un’Emile Aubert che gli darà un figlio di nome Emile Zola.
Pisacane. Tra gli arruolati della Legione Straniera, l’italiano Carlo Pisacane, da Napoli, di rara intelligenza e sicura carriera sotto i Borboni, che fugge però con Enrichetta Di Lorenzo, moglie di suo cugino Dionisio Lazzari e madre di tre figli. Livorno, Corsica, Marsiglia, Londra. Mentre lui è inseguito dalla fama di disertore, lei è bollata da quella di infame. A Londra lui insegna matematica, lei lavora all’uncinetto. Scoperti, fuggono ancora. A Parigi li arrestano, poi li rilasciano, infine lui lascia lei a Marsiglia e va in Algeria. Da legionario combatte gli ottomani fino a che ha disgusto per il suo ruolo di repressore della libertà e si dimette. Segue poi quel che si sa, la Repubblica Romana, la tragedia di Sapri e una figlia, di nome Silvia, nata nel 1852.
Garibaldi. Peppino Garibaldi, nipote dell’Eroe, che fece la Prima guerra mondiale nella Legione da comandante del reggimento italiano.
Malaparte. Tra gli arruolati della Legione Straniera con Peppino Garibaldi, l’italiano Curzio Malaparte, pratese, di anni 16, che per essere ammesso dichiara di averne 18.
Maiale. Il Caporale Salaud (maiale), arruolatosi con questo nome, se lo fece tatuare sul palmo della mano destra per poter insultare i superiori ogni volta che si metteva sull’attenti.
Bottai. Tra gli arruolati della Legione Straniera, l’italiano Giuseppe Bottai, romano, rifugiatosi nella Legione dopo la condanna a morte seguìta al processo di Verona (1944). Dichiara di chiamarsi Andrea Battaglia, di anni 44 (invece che 50). Accetta il grado di soldato semplice. Nel 1945, essendo già stato promosso sergente, lo passa in rassegna De Gaulle, senza riconoscerlo. Scoperto nel 1946, viene protetto, come sempre, dalla Legione che lo battezza «Geroge Jacquier, cittadino svizzero da Arrens». Assolto, il 24 giugno 1948 nel Fort Saint-Nicolas di Marsiglia gli viene consegnato il clemenceau, l’abito borghese che lo riporta alla vita civile.
Tutto. «Il legionario può fare tutto, basta che non pensi» (il generale Rollet).
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 30/11/2014