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 2014  novembre 27 Giovedì calendario

PRIMO BILANCIO AMARO PER LE CASSAFORTI MORATTI

Primo bilancio amaro per le nuove casseforti dei fratelli Moratti. La Gian Marco Moratti Sapa (Gmm) e la Massimo Moratti Sapa (Mm), le due accomandite che detengono congiuntamente il 50,02% della quotata Saras, hanno infatti chiuso il loro primo esercizio allo scorso giugno in perdita, rispettivamente, per 12,8 e e 12,7 milioni di euro, passivo che in entrambi i casi è stato riportato a nuovo.
I due fratelli Moratti hanno deciso lo scorso anno per motivi ereditari di spacchettare il controllo della quotata, precedentemente sotto l’unica accomandita Angelo Moratti Sapa, in due veicoli distinti.
Il totale dell’attivo della holding di Gian Marco è di oltre 122 milioni che risulta per quasi 50 milioni dal 25% di Saras, per 8 milioni dal 6,1% di Space, nuovo veicolo d’investimento e per 6,4 milioni da 26 quote del fondo immobiliare Scarlatti, in carico a un valore superiore di 1,5 milioni al net asset value del fondo. Nel portafoglio della Gmm ci sono poi investimenti finanziari di vario genere per 56,6 milioni e la perdita si deve a 12,3 milioni di servizi vari.
Quasi in fotocopia il primo rendiconto dell’accomandita del fratello, già patron dell’Inter. L’attivo della Mm, pari a 122,1 milioni, comprende per 50 milioni la quota Saras, per 40,7 milioni il 98,1% di Internazionale Holding che detiene il 29,5% della squadra nerazzurra oggi controllata da Erick Thohir, per 6,1 milioni 25 quote del fondo Scarlatti (in carico a 14 milioni oltre il Nav) e investimenti finanziari vari per 15 milioni. Massimo Moratti con la sua holding ha poi comprato un immobile a Londra, sborsando 78,1 milioni. Anche nella sua accomandita il rosso è stato causato da 12,1 milioni di «consulenza aziendale e societaria».
Batte casa il salottino del mattone milanese
Il salottino buono del mattone milanese batte cassa. Valore Reale sgr, società di gestione di fondi immobiliari al cui capitale partecipano alcune note famiglie dell’aristocrazia meneghina (Radice Fossati e Brivio Sforza), l’ex top manager di Montedison Stefano Meloni e, fra gli altri, un ramo della famiglia Manuli, ha deliberato infatti nei giorni scorsi un aumento di capitale. L’operazione, avvenuta alla presenza del notaio Massimo Linares, prevede di raccogliere oltre 1,5 milioni di euro mediante l’emissione di un equivalente numero di nuovi titoli, ciascuno del valore nominale di un euro.
Al termine della ricapitalizzazione, che dovrà essere sottoscritta entro la metà del prossimo dicembre, il capitale di Valore Reale sgr salirà a 4,2 milioni. La società, fondata nel luglio 2004 e autorizzata da Banca d’Italia un anno dopo, gestisce 15 fondi immobiliari per un patrimonio totale di circa 800 milioni. Presieduta da Fabio Sangiovanni e guidata da Luciano Maranzana, vede primo socio la Melpart di Meloni col 14% seguita dalla Rafomag dei Radice Fossati col 13% mentre l’11% è dei Brivio Sforza tramite la Biesse Finanziaria e una quota analoga ce l’ha Mario Davide Manuli con il veicolo Fin M.
Lo scorso anno la sgr ha incassato commissioni per 4,4 milioni: il patrimonio ha avuto un tasso medio composto di crescita annuale del 57% dal 2005 a oggi a fronte di un aumento del Nav di circa 6 volte. La strategia dei fondi si concentra per il 53% nelle operazioni a sviluppo e per il 47% in quelle a reddito mentre per la destinazione d’uso il patrimonio è allocato al 35% nel residenziale, al 29% nel terziario-uffici, al 26% nel turistico e al 17% nel commerciale.
Repulisti di Maroni in Finlombarda
Roberto Maroni riorganizza le attività di Finlombarda, finanziaria della Regione Lombardia di cui l’esponente leghista è presidente. È stato infatti appena depositato il progetto di scissione parziale per incorporazione di Finlombarda in Infrastrutture Lombarde (Ilspa), il braccio armato delle costruzioni della Regione. In particolare, alla società beneficiaria vengono trasferite tutte le attività oggi svolte da Finlombarda in ambito energia. La finanziaria, infatti, ha recentemente incorporato la Cestec e si è portata all’interno tre aree di business energetici: quella relativa al Ceer (Catasto energetico edifici regionale), al Curit (Catasto unico regionale impianti termici) e al Registro regionale delle sonde geotermiche; l’area del Sistema informatico regionale energia e ambiente (Sirena) e l’area della programmazione energetica regionale.
Tutti questi business, ora, passano a Ilspa sia per migliorarne l’efficienza, sia perché il piano industriale 2013-2015 di Finlombarda prevede che questa si focalizzi sull’intermediazione finanziaria, mentre l’operatività regionale in campo energetico, ivi compreso l’energy management del patrimonio immobiliare delle sedi della Regione, viene concentrata in Ilspa anche mediante il prossimo trasferimento ad essa delle funzioni di accertamento e irrogazione delle sanzioni sugli attestati di prestazione energetica. Nel dettaglio con la scissione passano a Ilspa 39 addetti, contratti in essere con molte amministrazioni comunali e provinciali lombarde e la gestione di alcuni fondi per un totale di attività di oltre 3,2 milioni di euro.
Andrea Giacobino, ItaliaOggi 27/11/2014