Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Che fine ha fatto il Siena calcio, la gloriosa Robur? Fino a ieri andava su e giù tra Serie A e B, in estate è fallito ed è ripartito dalla Serie D. Là dove giocavano Juve e Roma, all’“Artemio Franchi”, si esibiscono oggi San Donato Tavarnelle e Gualdo Casacastalda, per citare due squadre del girone E in cui il Siena milita. La squadra va abbastanza bene, è in corsa per la promozione in Lega Pro, ma non è di questo che vogliamo parlare. Lo spunto è una recente notizia di cronaca: sequestrato il patrimonio di Giovanni Lombardi Stronati, “accusato di sottrazione fraudolenta e fittizia di beni al fisco per oltre 100 milioni di euro”: 268 case, tra cui sette appartamenti a Roma; 14 fra moto e auto di lusso; due imbarcazioni; imprese, immobili e terreni. Lombardi Stronati ha 51 anni, è un avvocato romano e, dal 2007 al 2010, è stato presidente del Siena. Acquistò il club da Paolo De Luca, il mitico patron della promozione in A nel 2003, e lo rivendette a Marco Mezzaroma. Non c’è correlazione, o almeno ancora non è emersa, tra il periodo senese di Lombardi Stronati e i suoi guai attuali, ma il contrasto tra l’attuale Serie D del Siena e il tesoretto del legale è evidente e stridente. Non vogliamo assolutamente dire che Lombardi Stronati si sia arricchito sulla pelle della squadra, però è chiaro che a Siena, sotto le grandi ali del Monte dei Paschi, oggi in disgrazia, lo sport è stato usato per operazioni finanziarie. A Siena volevano costruire un nuovo ambizioso stadio in val d’Arbia, nell’attesa la Robur è precipitata in Serie D. Stronati? No, rintronati.

SEBASTIANO VERNAZZA