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 2014  novembre 21 Venerdì calendario

ARTISTI, NON AFFARISTI. BOB MARLEY DI SICURO, MICK JAGGER COSÌ COSÌ


L’Whren Scott, la splendida modella – a 12 anni era alta m. 1,82 – e nota stilista – suoi i costumi di Ocean’s Thirteen, il film di Soderberg – era da tredici anni la compagna di Mick Jagger quando, a marzo, si è impiccata.
Per debiti, si è detto: quasi un’incarnazione di Madame Bovary. Nella sobria dichiarazione alla stampa, Jagger ha detto: «faccio fatica a capire i motivi». L’assicurazione che copre i concerti annullati dei Rolling Stones un’opinione ce l’ha. Il gruppo ha stipulato una polizza da 24 milioni di dollari in caso di spettacoli cancellati per morte di familiari e affini: Jagger aveva indicato diciotto persone, tra cui naturalmente L’Whren Scott. Ma l’assicurazione si rifiuta di pagare i 1S milioni di dollari dovuti alle date cancellate per un mese dal tour mondiale del gruppo. Il dolore di Jagger non medicalmente accertato, e il suicidio della Scott, dovuto a una depressione precedente alla stipula, non possono essere considerati una causa di rimborso.
Il leggendario gruppo è stato recentemente designato da una rivista specializzata come, dal 1990, il più pagato al mondo in tournée; seguono gli U2. «Le cose migliori della vita sono gratis» canta Mick Jagger in Money, intanto la battaglia miliardaria con l’assicurazione procede.
Il rasta Bob Marley un disinteresse militante per il denaro. Con una fortuna pari a trenta milioni di dollari, dichiarava: «Si viene al mondo nudi, bisogna lasciarlo nudi». Ogni settimana, pagava i suoi musicisti direttamente con il denaro dei concerti; e non firmò mai un contratto con l’etichetta discografica Island Record (che fu poi quella degli U2), che gli versava annualmente un assegno di SOO mila dollari: Bob Marley allora convocava i collaboratori e distribuiva in base ai loro bisogni; il resto, in banca: per tacito accordo, una metà era per i Wailers, il suo gruppo, una metà per lui.
Quando morì a 36 anni, sui giornali comparvero annunci per ricercarne i figli illegittimi. La legge giamaicana infatti escluse dall’eredità la madre – Mama Marley fu per un po’ cacciata dalla villa che le aveva assicurato il figlio. Tutto andava alla moglie legittima, Rita, e ai loro quattro figli: più tutti gli altri, disseminati da Bob nel tempo (voleva «tanti figli quante le conchiglie nel mare»). All’annuncio risposero in centinaia, ma il tribunale riconobbe solo sette illegittimi. Rita Marley, in preda a «deriva consumista», produsse un documento a firma di Bob, garantito da uno studio legale di New York, che le assegnava il 98% dell’eredità: era apocrifo. I diritti d’autore dei collaboratori di Marley non furono mai riconosciuti; dopo dieci anni di battaglie giuridiche, è stata creata un Fondazione. Nel frattempo Legend, una compilation postuma, è stata tra le più vendute di tutti i tempi.
Moltissimi sono gli artisti disattenti al denaro e alla sorte delle loro opere: da Alberto Giacometti (la vedova Annette fu subornata dal fascinoso Roland Dumas, avvocato e ministro di Francia) allo scrittore di Millennium Stieg Larsson fino al nostro Dalla.