Luca De Biase, Il Sole 24 Ore 23/11/2014, 23 novembre 2014
ECOSISTEMA GLOBALE, CRESCITA LOCALE
Il nostro Pil cresce. Perché è il Pil del pianeta. L’economia del pianeta cresce, ha fame di progetti, di innovazioni, di prodotti affascinanti. E che sia "nostro" il Pil del pianeta, lo dimostrano i dati dell’export italiano di questa settimana: anche quest’anno cresce, a un ritmo dettato dall’economia globale. Il pianeta, per gli esportatori, è l’economia interna.
Certo, questo è solo un punto di vista. Chiaramente, il Pil italiano, che decresce, è importante. Ma è anche una gabbia mentale che ci condanna a decrescere con lei? La realtà delle imprese che esportano considera prima di tutto la dimensione internazionale come campo di azione competitiva e legge il territorio come generatore di valore. Si tratta di una cultura cosmopolita: chi ne è ispirato si sente a casa ovunque senza perdere le proprie radici. Gli esportatori sono gli ambasciatori di questa cultura.
Non ne traiamo tutte le conseguenze. La rete digitale avvicina ogni territorio e consente di lavorare nella dimensione internazionale anche restando nel territorio di origine. Ma per cogliere l’opportunità occorre entrare in una visione del mondo più ampia e reale. Nella dimensione internazionale non si fa finta: si innova, si compete, si impara, si insegna, si seguono le regole, si creano prodotti e si lavora per farli adottare, raccontandoli perché gli altri ne riconoscano il valore. Gli esportatori lo sanno: ma lo possono imparare i professionisti, gli studenti, le amministrazioni locali, le scuole. Gli ecosistemi.
Chi si apre a questa mentalità innova naturalmente. Si informa si confronta con gli altri. Non si accontenta di ciò che si è sempre fatto localmente perché deve farsi accogliere da chi vive in una storia diversa, talvolta più sofisticata, spesso più veloce, ma ovviamente priva della nostra cultura. Per un paese ricco di gusto, cura e sapere produttivo quest’epoca cosmopolita è un’occasione da non perdere. Che è sotto i nostri occhi.
Luca De Biase, Il Sole 24 Ore 23/11/2014