Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  novembre 22 Sabato calendario

SOCIETÀ SEDILE

I consiglieri Rai Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi furono nominati nel 2012 con i voti del Pd che adesso ne chiede le dimissioni: ma i due se ne fottono e restano sulla poltrona, fine. La sintesi è questa, il resto sono balle. Lo è, soprattutto, l’abusata pretesa di non rendere conto a un partito bensì alla "società civile", questa chimera che in pratica significa che uno è un ex magistrato e l’altra è orfana di padre: le competenze specifiche finiscono qui. Forse i due si illudono che il pubblico possa cogliere un messaggio più articolato, ma spiacenti, alla mitica società civile arriva quanto segue: che ci sono due nominati che non vogliono mollare sedile e stipendio (alto, in rapporto a ciò che fanno) e soprattutto non vogliono che la Rai subisca i tagli voluti dal governo, loro sostanziale editore anche se formalmente resta il Tesoro. Perché non si dimettono? Perché no: anche questa è la sostanziale risposta, pur corredata da complesse motivazioni che si traducono nel fatto che il governo, a loro dire, sbaglia a fare i tagli. Tutti dicono che un consigliere che vota contro l’azionista deve dimettersi: loro restano. E a proposito di società civile: i nomi di Colombo e Tobagi furono proposti al Pd dalle associazioni "Libera", "Se non ora quando", "Libertà e giustizia" e "Comitato per libertà e il diritto all’informazione". Nessuna di esse, in questi giorni, ha proferito verbo. In un paio di casi, le associazioni risultano praticamente sciolte.