Tonia Mastrobuoni, La Stampa 23/11/2014, 23 novembre 2014
IL NUMERO DUE DELLA BCE: “PRONTI A COMPRARE TITOLI DI STATO”
Nell’eurozona «non credo ci sia un rischio di deflazione, cioè che tutti i Paesi vadano in deflazione», tuttavia «vivere con l’inflazione vicina allo zero è già un rischio». Soprattutto, per il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, è ora che anche i governi facciano la loro parte per evitare che l’Europa scivoli verso un andamento dei prezzi negativo e una lunga stagnazione: «la politica monetaria non può fare tutto: i governi devono fare agire attraverso le politiche fiscali», ha detto, durante un convegno organizzato da Eunews. Anche perché, ha puntualizzato, «sappiamo che durante una recessione le politiche monetarie hanno un impatto più limitato».
A margine della tavola rotonda, l’ex governatore della Banca centrale del Portogallo ha anche dichiarato che «ci aspettiamo che l’inflazione rimanga debole ma che inizi a correggersi dall’anno prossimo, come risultato delle misure intraprese nel 2014». Constancio non si è sottratto a una domanda su uno scenario di «eurexit», su cosa accadrebbe se un Paese uscisse dall’euro: «troppo rischioso per chiunque», ha precisato. Riferito ai movimenti populisti che propagandano l’idea di una scorciatoia del genere, il numero due dell’Eurotower ha commentato che «è facile parlare quando non si ha la responsabilità di implementare un passo così enorme». Persino in Grecia, colpita da un crollo mostruoso del Pil, «18 mesi fa i sondaggi affermavano che il 70% dei cittadini voleva rimanere nell’euro perché avevano paura di cosa potesse accadere». Tuttavia, ha ammesso, in un quadro di crisi drammatica, se «questi movimenti mettono pressione ovunque, è comunque un sintomo che le cose non stanno andando bene».
Al convegno di Eunews ha parlato anche il sottosegretario alla Presidenza, Sandro Gozi, escludendo che la Commissione europea chiederà al governo italiano di correggere la legge di stabilità. La settimana prossima è atteso il verdetto di Bruxelles: «Ci aspettiamo una valutazione buona perché siamo convinti che quello che stiamo facendo sia molto positivo per gli italiani ma anche per tutta la zona euro», ha sostenuto, spiegando che la lettera di impegni inviata l’altroieri dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dovrebbe essere sufficiente a tranquillizzare l’Ue sulla capacità del governo di realizzare gli obiettivi indicati a fine ottobre. Tornando alla Bce, Vitor Constancio rifiuta l’idea che l’Eurotower abbia già fallito alla luce di tassi attuali lontani dall’obiettivo del 2% (e che rimarranno tali ancora per anni, secondo le stesse previsioni della Bce). Ma ammette per la prima volta che a ottobre dell’anno scorso il calo dell’inflazione sotto l’1% «ci aveva colti di sorpresa: non vedemmo in tempo che sarebbe scesa così tanto».
L’ex governatore della Banca centrale del Portogallo ha rivendicato, però, la «rapida» reazione dell’Eurotower, che nel corso del 2014 ha abbassato i tassi di interesse e avviato generose operazioni di liquidità. Quanto al tema più dibattuto e alla promessa più attesa, quella di un quantitative easing, di un acquisto su ampia scala di acquisti pubblici e privati, il numero due della Bce ha ricordato che alcune operazioni sono già partite, che occorre attendere i risultati ma che «se tutto ciò non fosse sufficiente, siamo pronti a valutare l’acquisto di altri bond, compresi i titoli di Stato».
Tonia Mastrobuoni, La Stampa 23/11/2014