Notizie tratte da: Gabriele Magno (a cura di) # Il cuore in gabbia. I più drammatici errori giudiziari della storia d’Italia # Editori internazionali riuniti 2012 # 16,90 euro., 23 novembre 2014
LIBRO IN GOCCE NUMERO 14
(Il cuore in gabbia. I più drammatici errori giudiziari della storia d’Italia)
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(Libro in gocce precedente numero 89 in scheda: 2244521)
MACCHINA ARRETRATA –
Equo Processo. Secondo i dati del 2010, l’Italia è al secondo posto, dopo la Turchia, per violazioni secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) sul «diritto a un equo processo»: 2.121 condanne, di cui 1.139 per eccessiva durata dei processi. Dall’inizio del 2012 i ricorsi pendenti di fronte alla Cedu sono quasi 14mila (10.200 nel 2010, 7.150 nel 2009) e tale numero cresce di circa 300 ricorsi al mese. La Corte europea dei diritti dell’uomo è attualmente schiacciata da più di 150mila ricorsi pendenti, su cui l’Italia pesa nell’ordine del 9 per cento. Le sole Russia, Turchia, Italia e Romania incidono del 50 per cento sul carico della Cedu.
Delayed. Principio cardine dei Paesi anglosassoni: «Justice delayed is justice denied» (qualcosa come: giustizia rallentata o giustizia rinviata, giustizia negata).
Pletora. In Italia ci sono 240mila avvocati, il maggior numero per residenti in Europa: 332 per 100mila abitanti (in Francia 75,8). Ci sono 32,4 avvocati per ogni giudice (in Francia 8,254).
Numeri. Istituti di pena: 206; capienza complessiva: 45.742 posti; reclusi: 66.632. Caso limite la Lombardia: 5.400 posti per 9.500 detenuti.
In attesa. In Italia i detenuti in attesa di giudizio sono il 44% del totale.
Suicidi. Secondo Eurispes la media dei suicidi in carcere negli ultimi dodici anni è di 66,692, ovvero più di un terzo di tutti i decessi avvenuti in carcere. Da contare anche i cento suicidi, negli ultimi dieci anni, tra gli agenti di polizia penitenziaria.
Agenti. Dai dati forniti dalla Uil penitenziaria, in dieci anni, a fronte di un incremento della popolazione carceraria del 51 per cento, c’è stata una diminuzione degli operatori penitenziari del 9 per cento.
Carceri nuove. Ad Accadia, nel Foggiano, da vent’anni è pronto un penitenziario mai utilizzato. Ad Arghillà, provincia di Reggio Calabria, il carcere locale è nuovo ma inutilizzato perché manca la strada d’accesso e l’allacciamento alle fogne e all’acquedotto. A Codigoro, nella provincia di Ferrara, la casa circondariale è vuota.
Caso Tortora. Il giorno in cui fu arrestato Enzo Tortora (17 giugno 1983), finirono in carcere per la stessa inchiesta altre 855 persone. Qualche mese dopo i rinviati a giudizio furono molti di meno: 640. Novanta persone erano state arrestate soltanto per omonimia. Ridotti ulteriormente gli imputati: 243. Condannati finali: 77.
Innocente. Il caso di D.M., pescatore di Taranto, arrestato nel 1991 con l’accusa di duplice omicidio. Si fece quindici anni di carcere prima di essere assolto con formula piena (2006). Chiese 12 milioni di euro di danni. Gli fu riconosciuta la somma record di 4,5 milioni di euro: la più alta mai pagata dallo Stato per errore giudiziario.
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Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 23/11/2014