Elena Stancanelli, la Repubblica 22/11/2014, 22 novembre 2014
MA L’OTARIA COME SFOGA I SUOI ORMONI?
Questa settimana sono costretta a parlarvi delle otarie, per colpa di un episodio increscioso che le riguarda, e che è finito su tutti i giornali. Come avrete letto, sull’isola Marion, nell’Oceano Indiano meridionale a 1800 chilometri dal Sudafrica, certi otari maschi (Arctocephalus gazella) hanno approfittato brutalmente di alcuni pinguini reali (Aptenodytes patagonicus, non sappiamo se maschi o femmine). Come dimostrano alcuni video, di imbarazzante crudezza, ci si sono avventati sopra, stuprandoli con voluttà. Certo, non abbiamo la certezza che il pinguino/a non fosse consenziente, ma considerato che alcuni di loro, avvenuto l’amplesso, sono anche stati fatti a pezzi e divorati dall’otario stesso, sembrerebbe improbabile. Né possiamo escludere che si tratti di amore. Sappiamo solo che gli otari stupratori sono molto giovani e forse vergini. E che, data la loro condizione, non sarebbero ancora in grado di mantenere una femmina e dei figli, con tutto quello che comporta. Pare che nel momento del picco ormonale dell’adolescenza, quei prepotenti degli otari non abbiano capito più nulla e si siano gettati sul primo essere vivente che gli è capitato davanti. E il pinguino, di proverbiale mitezza, non ha protestato troppo. Qualunque cosa stiate pensando, questa non è una metafora.
Elena Stancanelli, la Repubblica 22/11/2014