D.M., Panorama 20/11/2014, 20 novembre 2014
COSÌ IL POLLO È DIVENTATO OBESO
Negli anni 50, un polletto giovane (una quarantina di giorni) aveva l’aspetto di un adolescente ancora acerbo, il suo progenitore di 20 anni dopo era già più imponente, ma oggi un pollo che finisce sulle nostre tavole è una specie di gigante obeso che pesa, in media, 3 chili in più. Lo dimostra uno studio dell’Università di Alberta (Canada). A fare la differenza, sottolineano i ricercatori, è soprattutto la genetica: i polli di oggi sono geneticamente selezionati per trasformare il mangime in massa grassa in modo estremamente efficace. Il che ha reso il pollo un cibo diffuso e a basso costo; ma pieno di problemi di salute proprio perché innaturalmente grasso (come sottolinea lo stesso studio) e curato con cicli continui di antibiotici per prevenire infezioni.
«Oltre alla selezione sui geni ha un ruolo anche la dieta degli allevamenti intensivi, mangimi iperproteici a base di mais e cereali» aggiunge Annamaria Pisapia della sede italiana di Ciwf, Compassion in world farming, organizzazione internazionale per il benessere degli animali di allevamento. «Un pollo moderno raggiunge il peso ideale in 42 giorni anziché in sei mesi, come sarebbe il suo ritmo naturale. È come se un neonato di una settimana pesasse 17 chili».